Argilla

‘Young adult’ rischia di essere un’etichetta limitante per Almond. Questo romanzo ne conferma la bravura nel costruire intrecci e psicologie e ne evidenzia la capacità di affrontare temi complessi che parrebbero preclusi al genere. Si parte sempre dal racconto di formazione, dall’uscita dai riti dell’infanzia per entrare nella piena adolescenza, col suo corredo di domande sull’identità e sul ruolo da assumere nel mondo. Dal realismo si scivola nel registro onirico/fantastico, con un’originale rivisitazione del mito del golem. Il chierichetto Davie vive il momento del dubbio, in bilico tra nichilismo e fede in un Creatore che dovrebbe dare ordine e senso, ma pare silente o in fuga dagli uomini. Sperimenta l’ebbrezza di dare vita alla materia informe, ma deve affrontare le responsabilità che ne derivano. Se la vecchia amicizia cameratesca e i rapporti parentali vacillano, forse la scoperta del primo amore saprà sostenerlo. tenendo a distanza il male e la follia.

non sono per niente d'accordo con larlib, ma ognuno ha i suoi gusti... certo, con Skellig non c'è paragone ma resta sempre un libro stupendo!

Peccato non ci sia lo zero. Uno dei libri più brutti e inutili che abbia mai letto.