Amsterdam

La scena del romanzo si apre con il funerale di Molly, una donna che appare sin da subito molto amata, una morte improvvisa e inaspettata che segna la fine di una lunga stagione della vita e pone subito un interrogativo, quale sentimento è in grado di sopravvivere alla morte , restando inalterato e autentico? McEwan risponde con due amici Clive e Vernon, a loro si aggiungono il marito di Molly George , un magnate dell’editoria e Garmony , ministro degli Esteri, tutti legati a lei da passate relazioni amorose La presenza di Molly è costante in tutta la narrazione, quasi come fosse una gigantesca ombra sulla vita di chi le è stato accanto, i personaggi sono chiamati a vivere la propria esistenza , ad affrontare incidenti e decisioni importanti mentre le relazioni appaiono sempre più pericolose e distanti L’egocentrismo, l’egoismo e la sfrontatezza fanno da collante, sono una trappola soprattutto per Clive e Vernon che affronteranno il finale di questa storia proprio nella città di Amsterdam Amsterdam pur dando il titolo al racconto è presente solo nell’epilogo del romanzo dove ancora una volta con la sua indiscutibile maestria il grande McEwan spoglia tutti i personaggi e non solo mette a nudo le personalità ma ne fa brandelli, in profondità affonda la sua penna , senza possibilità di scampo

Un McEwan meno brillante del solito. A mio avviso si fa fatica ad essere catturati dalla storia, nonostante abbia elementi interessanti (l'amicizia, l'amore, l'etica, la morte) che però non si amalgamano bene tra di loro rendendo la lettura poco fluida.

Il McEwan che seziona i dubbi e le contraddizioni dei suoi concittadini (ma anche di tutti gli altri), specie quelli gratificati da grande agiatezza e da altrettanto grande successo, incrocia nel finale di questo libro il coté grottesco dell'autore, che speravamo (il coté, non l'autore) felicemente sepolto nelle sue opere giovanili e dissacranti. Ne esce un libro disuguale, in cui gli interrogativi seri e coinvolgenti dei primi capitoli si risolvono in un gesto demenziale che irrita e delude il lettore.