L' amico delle donne

Marani in queste pagine sembra fare un passo avanti. Diventa più profondo, forse più completo come scrittore. Affronta un tema difficile con eleganza e sobrietà. Ricorda Corrado Alvaro e anche Borgese. Insomma, scrittori veri, di quelli che oggi non si leggono più. Forse Marani non è di moda. La sua scrittura si sorseggia non si butta giù d'un fiato. E bisogna intendersene per apprezzarla. Ma credo che sarà uno di quegli scrittori che resteranno.

Un libro maturo, con cui Marani fa un balzo in avanti nella sua scrittura. Dopo i romanzi linguistici e autobiografici, queste pagine sono un distillato di analsi sentimentale. Il rapporto uomo-donna ne esce forse malconcio, ma la storia è avvincente e profonda, raccontata con garbo e malizia, con eleganza e sapienza. Mai pedante, mai noiosa, la scrittura di Marani in questo libro si inspessisce e si rafforza. Alla fine, il protagonista Ernesto o lo si ama o lo si odia. Ma non lascia certo indifferente.

Senza dubbio la migliore prova di Marani, subito dopo il gioiello rappresentato da “A Trieste con Svevo”. Davvero un bel libro, godibile, interessante, anche profondo sotto alcuni punti di vista, ma comunque mai troppo pesante. Si sente e si vive Trieste con la sua gente, le sue abitudini. Lo stile sciolto e la scrittura elegante sono la parte migliore di questo bel romanzo.