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Nuovo Rinascimento come arte dell'Io
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Descrizione


In-8°, pp. 211, (5), tela rigida posteriore con titoli dorati al dorso, conservati i piatti della brossura editoriale cromolitografica figurata con motivi bizantini. Collana Studi religiosi iniziatici ed esoterici. Una dedica del tempo all'occhiello. Pù che buon esemplare. Prima edizione di questo saggio a metà fra l'esoterismo e la filosofia estetica di Onofri (Roma, 1885-ivi, 1928), letterato ritenuto da molti critici uno dei principali precursori dell'ermetismo; l'opera di Onofri risente degli influssi di Pascoli, di D'Annunzio, dei futuristi e dei crepuscolari, nonché dell'inegnamento esoterico di Rudolf Steiner, particolarmente evidente in questo libro. "Elemento dominante, la solarità (simbolo della potenza di Dio), calata sulla terra, diviene emblema di quel rinascimento che è oggetto del saggio del 1925. In esso, attuando una sintesi di neoplatonismo e spiritualismo evoluzionista, è propugnata l’idea che l’arte sia alla stregua di una forma di conoscenza: essa è l’attività più alta dello spirito umano, rivelatrice della natura divina in ogni individuo. Solo attraverso tale forma di conoscenza è possibile una sintesi reale di fede e scienza, di mistica e pratica", ben riassume il contenuto del saggio Gabriele Scalessa in D.B.I., LXXIX, 2013. "Era nondimeno il momento del Nuovo Rinascimento come arte dell‘io, una complessa regola di poetica ed estetica, di teoria e profezia; ma si era soprattutto alla stretta finale del ciclo lirico della Terrestrità del sole" (Armando Audoli, Le prime di Arturo Onofri, in "Wuz", n. 7, settembre 2003). Cfr. Spaducci, p. 203. Gambetti / Vezzosi, pp. 600-601: "Non comune e piuttosto ricercato".
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Dettagli

1925
  • Prodotto usato
  • Condizioni: Usato - Come Nuovo
2566893095021

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(Roma 1885-1928) poeta italiano. Fu tra i fondatori di «Lirica» (1912) e collaborò alla «Voce» tra il 1914 e il 1917. Nei suoi versi giovanili è evidente l’influenza di Pascoli e D’Annunzio. Interessanti, in questa prospettiva, i suoi studi pascoliani, raccolti postumi in volume (Letture poetiche del Pascoli, 1953). Successivamente, elaborata una personale poetica sulla base, fra l’altro, della dottrina esoterica di R. Steiner, compose versi per certi aspetti accostabili all’ermetismo, vista la comune origine mallarmeana. Muovendo da una complessa riflessione teorica (sintetizzata organicamente in Nuovo rinascimento come arte dell’io, 1924, ma già annunciata in una significativa «guida» al Tristano e Isotta di Wagner, del ’24), O. pubblica un grande numero di raccolte tra il ’25 e il ’35,...

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