Washington Square

Bellissimo libro ricco di ironia che ha come protagonista una giovane donna,sottovalutata e disprezzata,soprattutto dal padre,ma ricca di bontà e dignità.

La vicenda è semplice, per certi versi austeniana. Caterina è una ricca ereditiera che ha la caratteristica – insolita per un’eroina – di essere priva di bellezza, di intelligenza e di altre qualità che la facciano brillare agli occhi della società. Insomma: è mediocre. Ciò nonostante viene corteggiata da Morris Townsend, interessato (e lo sappiamo da subito, poiché ce lo dice James stesso) al suo denaro. Caterina ha però un animo sincero, puro e buono, ma ciò non è abbastanza per l’esigente padre, il signor Sloper, che passa tutto il suo tempo a osservare tra sé con sarcasmo che sua figlia è proprio un impiastro. Viene da pensare, dunque, che ciò che manca all’eroina, ben più che il savoir faire o l’acutezza, è l’essere apprezzata e voluta bene: la madre è morta mettendola al mondo, il padre la sopporta ma la disprezza, la zia è troppo sciocca ed egocentrica per volerle veramente bene, il suo corteggiatore è un mercenario. Questa mi sembra la tragedia di Caterina, al di là di tutto. Degno di nota, come al solito, è lo stile di Henry James, grande conoscitore dell'animo umano e delle sue sfaccettature: ironico, acuto, elegante. Sarà anche uno dei suoi primi romanzi, ma già l'autore si muoveva benissimo. Non per niente sono una sua appassionata fan.

Henry James riesce sempre ad essere impeccabile. Romanzo che scruta e tratteggia con precisione la psicologia dei personaggi principali, tutti riescono ad emergere senza privilegiare l'uno sull'altro. Introspettivo quanto basta, a tratti pungente. Non può mancare nelle librerie degli appassionati di romanzi vittoriani.