Voyager

All'inizio, potrebbe sembrare un romanzo confuso perché affastella molti temi: il passato della dittatura cilena e dei suoi desaparecidos, riflessioni su relazioni familiari, annotazioni sul portato delle recenti scoperte dell' astrofisica e delle neuroscienze. Poi andando avanti, questo romanzo ibrido riesce in maniera convincente a raccogliere tutti i tasselli tematici intorno a quella che è la relazione primaria, quella di madre e figlia e interrogarsi su quanto la scienza possa aiutarci a superare la distanza temporale e a stare in comunione con chi è appartenuto ad un'altra epoca nel giorno dell'ottantesimo compleanno della propria madre. Ricorre come un ritornello, una frase nel libro che ho trovato struggente: "Dove andremo a finire al di là di questa foto e del ricordo? Quale espediente occorrerà per perforare gli strati di tempo, che si depositeranno su quest'istante? dove finiranno le risate di queste donne,l'odore di fumo delle candeline ormai spente, le briciole di cioccolato sulla tovaglia bianca? si ricicleranno in qualche modo? si trasformeranno in sogni? Voleranno leggeri come un aquilone per poi cadere quando meno ce lo aspettiamo? (p.130). Romanzo originale !