La volontà delle parole

Appassionante opera prima con cui la giovane autrice ricostruisce la storia di uno zio, uno degli Internati Militari Italiani rimasti per anni ingiustamente dimenticati, che origina da scarni brandelli di ricordi familiari e da qualche indizio ricavato da sbiadite foto d’epoca e che prende forma man mano che scorrono le pagine. La determinazione dell’autrice, aiutata da un manipolo di abili amici, porterà lei e i suoi risoluti genitori, attraverso quell’Europa teatro di tante efferatezze, verso un viaggio che ripercorre le orme del giovane, internato insieme ad altri ragazzi che come lui avevano rifiutato di aderire alla repubblica di Salò, per rinvenirne le spoglie. E anche, inaspettatamente, verso il ritrovamento delle ultime frasi pronunciate dal giovane morente per colpa di una pallottola scagliata da una mitragliatrice sovietica, da coloro cioè che li avrebbero liberati dal giogo nazista. Frasi che, pronunciate in punto di morte e quasi avessero vita propria, sono finalmente giunte agli eredi dei veri destinatari dopo essere restate nell’oblio per così tanti anni. La scrittura veloce e scorrevole, le descrizioni emozionanti ma che mai distraggono dalla storia e la passione che traspare dalle pagine, rendono il libro veramente piacevole, privo di inutili fronzoli come si confà alla scrittrice, brillante ingegnere aeronautico, capace di narrare in maniera coinvolgente e mai banale. Da leggere e da regalare senza alcun dubbio.