Voci dell'abisso

Quattro stelle solo per la qualità complessiva dei racconti. Infatti si tratta di una vecchia antologia datata 1971 edita da Longanesi, e per un libro non rilegato, per cui non vengono elargiti i diritti di traduzione, 24 euro di listino sono uno scandalo. Notevole la scelta delle storie da parte di Peter Haining (sempre una garanzia), "Antichi sortilegi", splendido lavoro di Algernon Blackwood (tratto dal mitico ciclo di John Silence), una sapiente e immaginifica narrazione su come determinati luoghi possano anche a distanza di tempo, essere infestati dai residui psichici creati da certi rituali. Poi, classici come "Il festival" di Lovecraft e "Il santuario" di E.F. Benson, sorvoliamo invece sulla solita scopiazzatura Lovecraftiana di A. Derleth e sull'orribile saggio di Crowley. Molto bello il racconto di R. Bloch ("Il seme del maligno"), storia di giovani satanisti in motocicletta, mentre enigmatico e indecifrabile, pieno di cupo fascino, il racconto di Cleve Cartmill ("Oggi niente notizie"). Piccolo capolavoro, la storia di Margaret Irwin ("Il libro"), che riprende la tradizione del libro occulto e nero che divora la coscienza del malcapitato di turno. Infine "Il sacerdote nero" di Dennis Wheatley, che in realtà non è un racconto, ma un estratto da uno dei suoi migliori romanzi "Il club di Satana".