Voci dall'inferno. L'America e l'era del genocidio

Basato sull'analisi di migliaia di documenti e carte private, su interviste a politologi americani e su testimonianze dirette dai campi di sterminio, questo nuovo libro di una giovane autrice di origini irlandesi, laureata in legge a Yale, corrispondente di guerra in Bosnia, saggista e attivista per i diritti umani, affronta un tema delicato e di grande interesse: i genocidi del Novecento e l'indifferenza degli Stati Uniti nei confronti delle campagne di sterminio del XX secolo. Saggio coraggioso, attendibile e ricchissimo di informazioni, vincitore nel 2003 del più prestigioso premio giornalistico al mondo, Voci dall'infermo ha già catalizzato l'attenzione del pubblico di esperti e di lettori per la sua forte carica di denuncia e sensibilizzazione. Samantha Power invita a riflettere sulle ipocrisie della politica di ieri e di oggi, ribadendo, in modo forte e deciso, la convinzione etica e morale per cui è necessario reagire e costruire una seria vigilanza affinché fatti come questi non continuino ad accadere.
L'indagine dell'autrice prende il via dal genocidio degli armeni, agli inizi del secolo, per giungere fino alle recenti pulizie etniche attuate in Bosnia e in Kosovo, passando attraverso l'Olocausto, le stragi effettuate dai Khmer Rossi in Cambogia, gli eccidi del Ruanda e lo sterminio dei Curdi perpetrato da Saddam Hussein. Scrivendo di questi eventi storici Samantha Power è molto attenta a individuare e segnalare silenzi, complicità e connivenze da parte americana. Tutto ciò non per puro spirito antiamericano ma perché, come lei stessa ha dichiarato durante un'intervista, il ruolo predominante degli Stati Uniti nel panorama politico internazionale comporta da parte loro anche un carico di maggiori e determinanti responsabilità. Non è possibile chiudere gli occhi e fingere di non vedere: soprattutto in un Paese in cui il ricordo di avvenimenti tragici come questi è commosso e vivo da parte dell'opinione pubblica. D'altra parte, come ricorda l'autrice, il concetto di genocidio e la risoluzione dell'ONU creata con l'intento di vietarlo, (Convenzione sul genocidio) nacque alla fine degli anni Quaranta proprio dalla lotta di Raphael Lemkin, un ebreo polacco fuggito in America, anche se gli Stati Uniti, e qui si saggia la profonda contraddizione della politica di questo paese, fecero passare anni prima di ratificarla. Il libro di Samantha Power, inoltre, non mette in luce solo le negligenze della potente America, rende noto anche l'impegno di uomini come Lemkin, eroi che non si arresero ma vollero reagire. è grazie ai traguardi da loro raggiunti che oggi è possibile continuare con fiducia a denunciare i politici che non agiscono, invitarli ad agire e ad assumersi necessarie responsabilità, anche con un libro come questo.