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La voce delle donne rifugiate per la pace e la sicurezza. Riflessioni sociologiche sull'attuazione della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 1325/2000 - copertina
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La voce delle donne rifugiate per la pace e la sicurezza. Riflessioni sociologiche sull'attuazione della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 1325/2000
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La voce delle donne rifugiate per la pace e la sicurezza. Riflessioni sociologiche sull'attuazione della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 1325/2000 - copertina

Descrizione


Il tema delle donne nell'ambito dei conflitti armati non è certamente nuovo. Le donne, di ogni età, sono sempre state tra le principali vittime delle guerre, non solo a causa del loro sesso ma perché considerate rappresentative di un'identità sociale: se si vuole distruggere una cultura, le donne sono il target per la realizzazione di tale obiettivo a causa del loro ruolo nella loro dimensione comunitaria e familiare. Nuova però è la vastità e drammaticità delle aggressioni sulla popolazione civile nei nuovi conflitti intrastatali che, a seguito della fine della Guerra Fredda, hanno sempre più preso il posto delle guerre interstatali. La Risoluzione 1325 adottata nel 2000 dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nel considerare le gravi violenze commesse contro le donne nei conflitti armati, apre un nuovo percorso di analisi e riflessione: la donna non solo come persona passiva da proteggere ma come promotrice, agente attivo, per una pace e sicurezza duratura. È nell'ambito e in conformità a questo approccio che l'Università di Perugia ha inteso promuovere un percorso progettuale di cui questo collettaneo restituisce alcune delle riflessioni emerse.
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Dettagli

2021
7 settembre 2021
220 p.
9788867863136
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