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Recensioni La voce dei sommersi. Manoscritti ritrovati di membri del Sonderkommando di Auschwitz

Recensioni: 5/5

Il libro che ha ispirato il capolavoro di László Nemes Il figlio di Saul, vincitore del Grand Prix al Festival di Cannes.

Questo libro sfata il mito tragico del silenzio degli innocenti e la convinzione ancor più radicata che i "corvi neri" dei crematori fossero ebrei che avevano deciso di collaborare con i nazisti per distruggere i loro fratelli, rende la parola ai "sommersi", fa sentire la loro voce di testimoni integrali. Essi hanno scritto con la precisa consapevolezza di essere i soli cronisti che avrebbero potuto rendere conto dell’orrore, là dove l’orrore era assoluto. Nel corso di alcuni mesi, a volte anni, qualche centinaio di prigionieri ebrei, deportati nel campo di concentramento di Auschwitz, visse più di ogni altro l’esperienza della prossimità con l’epicentro della catastrofe. Erano i membri del cosiddetto Sonderkommando, la squadra speciale addetta alle operazioni di sterminio degli ebrei nelle camere a gas e al "trattamento" dei cadaveri nei crematori di Birkenau. La maggior parte di questi uomini venne uccisa dalle ss del campo; solo qualche decina riuscì fortunosamente a sopravvivere e a testimoniare dopo la guerra. Segregati tra i segregati, assistettero giorno dopo giorno alla distruzione del proprio popolo. Tra il 20 e il 26 gennaio 1945, ad Auschwitz le ultime ss fecero saltare in aria quanto rimaneva dei crematori e delle camere a gas. Sotto le macerie, tra le ceneri, rimasero nascoste le annotazioni che alcuni membri del Sonderkommando avevano preso durante la prigionia, scritte, a volte, con il proprio sangue. Sepolti nei pressi dei crematori del lager di sterminio di Auschwitz-Birkenau, questi sei manoscritti raccontano l’inferno, il dolore e la morte, ma anche la speranza di vita e l’anelito di rivolta di coloro che erano destinati a scomparire nel nulla perché ebrei o zingari o politici antinazisti. Per la prima volta la voce del testimone porta il lettore nei sotterranei dei crematori, nelle celle della morte, tra i cristalli dello Ziklon B, il veleno tremendo che veniva usato nelle camere a gas di Auschwitz-Birkenau. )
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