Vite intermedie

Ispirato al libro tibetano dei morti, narra laicamente i miraggi della reincarnazione.
L'io narrante del romanzo è Anteo, ottantenne geologo, animato da un inconsueto spirito vitale e da una sopita passione per la ricerca estetica.
Alla guida del suo fuoristrada, Anteo si porta, come altre volte, nel suo impervio podere di campagna.
Qui dominano i resti di una vecchia torre di guardia, con sei pareti nude di cui solo cinque si riflettono in altrettanti specchi di antica fattura. Il sesto specchio, sulla sesta parete, non ha mai riflesso luce alcuna. Sarà in questa torre che Anteo, colpito da angina, vivrà la sua agonia, assistito dal suo yogin immaginario, Subhadra, che gli è stato maestro di tai chi.
Il piano esistenziale di Anteo si svilupperà secondo il rituale tantrico. Ogni specchio si illuminerà di luci e immagini corrispondenti alle rappresentazioni iconografiche del libro sacro. Saranno i racconti delle "vite intermedie", che danno il titolo del romanzo.
Il mistero del sesto specchio si svelerà solo alla fine a coronamento del viaggio terreno di Anteo.

Leonardo Tomasetta, noto come saggista, vive a Bologna. Numerose sono le sue pubblicazioni e fra quelle edite dal Saggiatore una è stata anche all'estero. In campo letterario ha esordito nel 1997, vincendo il primo premo ex aequo per la poesia e per la prosa al concorso bandito dalla 4Elle edizioni di Genova.