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Vite che non sono la mia - Emmanuel Carrère - copertina
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Vite che non sono la mia

Descrizione


Nell'esperienza di ogni lettore c'è sempre l'incontro - spesso casuale, a volte unico - con un libro dall'apparenza innocua, inoffensiva, ma che poi si rivelerà essere una di quelle letture che cambiano la vita, o, quantomeno, ne sconvolgono le più sedimentate convinzioni. Ecco: "Vite che non sono la mia" è uno di quei libri. La storia è, come spesso lo sono le storie vere, semplice e terribile. Durante le feste di Natale del 2004, Emmanuel Carrère è in vacanza con la famiglia in Sri Lanka. Sono i giorni in cui lo tsunami devasta le coste del Pacifico: tra le migliaia di morti c'è anche Juliette, la figlia di quattro anni di una coppia di francesi a cui Carrère - accidentale testimone dello strazio di una famiglia - si lega. Qualche mese dopo, al ritorno in Francia, un altro lutto: la sorella della compagna dello scrittore - che casualmente si chiama anche lei Juliette - ha avuto una ricaduta del cancro che già da ragazza l'aveva colpita rendendola zoppa. Ha trentatre anni, un marito che adora, tre figlie, un lavoro come giudice schierato dalla parte dei più deboli, e sta morendo. Dall'incontro con Etienne, amico e collega di Juliette, anche lui passato attraverso l'esperienza della malattia, Carrère capisce che non può nascondersi per sempre: deve in qualche modo farsi carico di queste esistenze in un corpo a corpo con quell'informe che è la vita. Raccontare ciò che ci fa più paura. Ritrovare nelle vite degli altri, in ciò che ci lega, la propria. E quello che fa un testimone.
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Dettagli

2014
9788806220723

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vittorio pisa
Recensioni: 5/5

Semplicemente, non si può scrivere meglio di così. Capolavoro

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rossella
Recensioni: 5/5

Apparteniamo ad una sola umanità, questo il messaggio che ci trasmette in profondità in quest'opera. Impossibile non immedesimarsi in alcuni degli stati d'animo descritti nelle vicende narrate , stese in forma di romanzo, ma realmente accadute. E lo stile di Carrère , grazie anche ai riferimenti autobiografici, alle emozioni ed ai sentimenti che appartengono all'autore e che non vengono tenuti nascosti, consente al lettore,come di consueto,una particolare vicinanza all'umanità rappresentata.

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Liana
Recensioni: 5/5

L’unico libro letto (e ne leggo tanti) capace di farmi piangere disperatamente. Lui è un mago, la sua scrittura è ipnotica. Riesce a riunire in ogni suo libro gli argomenti più disparati senza interrompere per questo la naturalezza della scrittura, che dalla prima parola ti porta fino all’ultima senza riuscire mai ad interromperti. Libro incredibile, come la maggior parte delle opere dell’autore.

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Conosci l'autore

Emmanuel Carrère

1957, Parigi

Emmanuel Carrère è scrittore, regista e sceneggiatore francese.Laureato all'Istituto di Studi Politici di Parigi, è figlio di Louis Carrère e della sovietologa e accademica Hélène Carrère d'Encausse figlia di immigrati georgiani che fuggirono la Rivoluzione russa.I suoi esordi sono stati nella critica cineatografica, per «Positif» e «Télérama». Il suo primo libro, Werner Herzog, un saggio, è stato pubblicato nel 1982. Il suo esordio come romanziere risale invece al 1983: è L'amico del giaguaro, pubblicato da Flammarion. Il successivo Bravura (1984, in Italia pubblicato nel 1991 da Marcos y Marcos), invece, è stato pubblicato da POL, editore con il quale da allora non ha più interrotto...

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