La vita è un romanzo

Leggendo questo romanzo, mi è sembrato di ritrovare il Musso di qualche anno fa, quando le sue opere mi tenevano incollato alle pagine. Concordo con chi afferma che, ultimamente, è rimasto leggermente deluso. Tuttavia, questa volta la storia mi ha nuovamente preso in pieno. E' vero che c'è un po' di confusione, ma se lo si legge più volte, e attentamente, si capisce. Finale un po' frettoloso ma gradevole.

Leggere i romanzi di Guillaume Musso unisce le mie due passioni: quella per i libri e quella per una lingua che non è la mia, ma che per un po' di tempo lo è stata. Questo non è certamente il miglior romanzo dell'autore ma ha il suo stile inconfondibile, la sua scrittura talentuosa, la capacità di portarti ogni volta - quando pensi di avere finalmente capito - in una direzione completamente nuova. L'anno scorso mi sono tatuata il volto di una donna immersa in un libro; tra i tanti significati che do a questo tatuaggio c'è quello di riuscire a tenere unito ciò che normalmente non lo è. Nel disegno, sopra è giorno, sotto è notte ma c'è uno spazio, un tempo sospeso creato dai libri, in cui giorno e notte possono coesistere, in cui chi c'è e chi non c'è più possono incontrarsi. Il romanzo di Musso racconta esattamente questa magia. La potenza del mestiere dello scrittore che confonde la realtà, che stravolge la finzione, che rende possibile anche solo pensare all'impossibile e che poi magari è solo la vita vera.

Questo romanzo di Musso è davvero bello. Abbandona per un po' il giallo delle ultime trame e torna un po' a quel realismo magico delle prime produzioni. Non posso parlare della trama sennò rovino la lettura, ma è un romanzo che non può che piacere.