La vita in un istante

Narrato a più voci dalle protagoniste femminili, il romanzo ricorda lo scandalo Clinton-Levinsky. E' la storia della relazione tra una stagista ventenne, Aviva, ed il suo maturo " Uomo del Congresso". La vicenda inizia nell'ambiente ebreo e borghese della Florida, per spostarsi poi nel Maine. Aviva, pur cambiando nome, non riuscirà a cancellare il suo passato. Nel testo ci sono alcune lacune e fili non annodati che rendono l'opera complessivamente mediocre.

Una ingenua stagista ventenne, Aviva, è la protagonista di uno scandalo che coinvolge un membro del Congresso in piena ascesa e, naturalmente, diventa l'unica, succolenta vittima dei media aiutati anche da un dettagliato "blog" creato dalla sprovveduta ragazza. Il tutto narrato dando voce solo ai personaggi femminili della vicenda, vale a dire la madre di Aviva, la figlia nata, presumibilmente, dalla relazione, la moglie del politico coinvolto e la stessa Aviva. Lo spunto è vivace e promettente e la forma narrativa originale e non priva di una buona dose di ironia, ma non riesce a centrare il bersaglio. Il tema centrale vorrebbe essere il sessismo nell'ambiente politico americano ma trovo che sia trattato con ovvietà disarmante e il "lieto fine" ha un sapore scontato: tutti i problemi sembrano all'improvviso dissolversi, i conflitti sanarsi così da permettere l'inizio di una nuova vita. E l'autrice si permette anche una alquanto banale rivelazione finale.

Lo credevo un thriller e invece si è dimostrato tutt'altro. Una lettura divertente e intelligente. Mi è piaciuta la suddivisione in parti dove le protagoniste raccontano la loro verità. Tristemente realista il sessismo in politica dove invece che pagare per i propri errori si cerca di affossare il più debole per uscirne puliti contro ogni buon senso.