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La vita di Facino Cane terribile cavaliere di ventura. Un condottiero del Rinascimento italiano 1360-1412 - Nino Valeri - copertina
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Descrizione


Anarchico capobanda, signore feudale di Borgo San Martino, "dominus Alexandrie", governatore del duca di Milano e del conte di Pavia, conte di Biandrate, arbitro del ducato di Milano e signore diretto di gran parte delle sue terre. Tutto questo fu Facino Cane, ma anche una specie di flagello: una forza bruta, contro la quale non valevano né difese né scongiuri. Nino Valeri, in questa biografia sul condottiero, si sforza di cogliere il carattere e il significato "positivo" dell'opera che Facino effettivamente attuò nel corso della sua carriera. Non apre un solenne processo al defunto dunque, ma cerca di comprendere la parte che il condottiero sostenne nella rapida mutevolezza delle idee del suo tempo. E proprio la sua vita rivela la trama di una volontà ordinata a un fine: un progresso perseguito attraverso smarrimenti e ritorni, in maniera inconsueta e capricciosa, talora inutilmente feroce, ma rivelatrice di una capacità non comune di incidere nel mondo politico del tempo. Un impeto crudo di vita che manifesta la sua intrinseca ragione.
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Dettagli

2020
8 gennaio 2020
272 p., Brossura
9788866972730

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Shirel Levi
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All'inizio del '400 i Visconti in Lombardia, in Piemonte i Savoia, gli Acaia, i Paleologi, il Duca di Orléans (signore di Asti) erano impegnati in feroci lotte di potere, per cui erano costretti ad avvalersi di milizie mercenarie al comando di potenti Capitani di Ventura. Fra questi, il più temuto era il casalese Facino Cane. Il marchese Teodoro II Paleologo, (che teneva la sua corte specialmente a Chivasso, Moncalvo, Pontestura,) per tenerselo amico gli donava il 12 settembre 1399, il feudo di Borgo S. Martino. Casale Monferrato, a quell'epoca, era dominio visconteo: :l ' aveva occupata nel 1370 Galeazzo Visconti, già signore di Valenza e di Alessandria, in lotta contro Giovanni Paleologo. Suo figlio Gian Galeazzo, sposata la cugina figlia di Bernabò Visconti, era incoronato duca di Milano e della Lombardia per concessione dell'imperatore Venceslao, con una grande cerimonia in Sant'Ambrogio (5 settembre 1395).In lotta contro Firenze, il duca moriva a Melegnano il 3 settembre 1402 all'età di 51 anni. La vedova Caterina assumeva la reggenza a nome dei figli minori Gian Maria e Filippo Maria (la figlia Valentina aveva sposato Luigi d'Orléans). Ma aveva subito bisogno di appoggiarsi ai Capitani di Ventura come Facino Cane, per sedare le ribellioni un pò ovunque. Ma il 28 agosto 1403 la reggenza le veniva strappata da un triumvirato composto da Antonio Porro, Francesco Visconti e dall'arcivescovo di Milano Pietro da Candia Lomellina. Anche ad Alessandria un gruppo di nobili capitanati da Gabriele Guasco aveva occupato la città assediano il presidio visconteo nella rocca. Il governatore Zanotto piuttosto che cedere in mano dei rivoltosi si era tolto la vita. Allora il Comitato di Reggenza milanese incaricata Facino Cane di riportare alla ragione gli alessandrini. Facino Cane era di presidio a Bologna: vi accorse in fretta, e non fece fatica a rioccupare la città , passando a fil di spada gli avversari catturati ed abbandonando Alessandria in mano ai suoi mercenari.

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