Violette di marzo

Un poliziesco senza troppo pretese, ma scritto bene e a tratti anche profondo. Un ispettore privato, ex poliziotto, è chiamato a ritrovare dei gioielli il cui furto sembra essere la causa di un duplice omicidio. È ambientato nella Germania nazista del 1936 e non tralascia di affrontare anche il dramma dei campi di concentramento. Consigliato agli amanti del genere. P.S. Le violette di marzo del titolo sono coloro che si riscoprirono nazisti appena Hilter perse il potere e cercarono di trarre vantaggio, senza troppi scrupoli ideali, dalla situazione.

un ottimo prodotto d´intrattenimento; Kerr da una parte fa parlare e agire i suoi personaggi come tipiche figure da "hard boiled" di marca statunitense, d´altra parte non manca una certa cura nella ricostruzione d´ambiente, si vedano ad esempio le pagine - molto crude - dedicate a Dachau

Non merita il massimo solamente per la traduzione. Un ripassino dei passati remoti non farebbe male alla signora Bernardini. Il libro e' avvincente, spiritoso e verosimile qualita' non sempre facili da trovare in un giallo.