La violenza e l'ordine

Credo sia un saggio molto importante, nel quale si parla del rapporto tra l'ordine all'interno dello Stato e l'uso della violenza. L'Autore è stato cattedratico e studioso del diritto, ma è ancora poco conosciuto in Italia. Il ragionamento che sta alla base di tutto il libro è che allo Stato e solo ad esso appartiene il monopolio della violenza legittima; questa violenza è anche il fondamento dell'esistenza e della stabilità dello Stato stesso, ma essa deve essere perfettamenete bilanciata. La violenza non è necessariamente esercitata, ma deve essere anche solo potenziale o possibile, ma nello stesso tempo ha molte gradazioni per far fronte a tutte le esigenze che lo Stato si impone, partendo ad esempio dalla semplice contravvenzione a finire alla pena capitale. Nel libro naturalmente ci sono altri argomenti da approfondire come in ogni saggio che si rispetti, ma la base da cui partire è quella che ho descritto sopra.