Vincenzo Consolo: le parole, il tono, la cadenza

Di per sé, il saggio è discretamente interessante (non più di "discretamente" però) - con tuttavia qualche eccesso di presunzioni e pretestuosità critiche, tuttavia non getta nessuna luce nuova, inaudita, inedita, illuminante appunto, sull'opera così vasta e irriducibile del grande Vincenzo Consolo. Non lo consiglio agli amanti di Consolo, potrei consigliarlo come libro minore e secondario - addirittura opzionale e quasi trascurabile - forse a chi, Consolo, non lo conosce. Voto molto basso.

Questo saggio e la più che evidente passione per la letteratura del suo autore mi hanno guidata nella panoramica esplorazione dell'universo letterario e poetico di Vincenzo Consolo, fino a poco tempo per me non molto conosciuto. L'accattivante esuberanza espressiva di Calcaterra, infatti, e le sue acutissime intuizioni conducono il lettore per mano dalla prima all'ultima pagina, consentendogli di assaporare quanto di più aspro e nel contempo dolce sia in grado di generare la misteriosa e affascinante trilogia consoliana.

Un saggio serio e quadrato dedicato a uno degli scrittori più importanti della letteratura italiana del secondo novecento. Ricco di spunti critici e di una bibliografia vastissima. Coronato dalla presenza di in'intervista finale a Consolo a mio giudizio illuminante sul percorso umano e letterario dello scrittore siciliano.