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Anno edizione: 2018
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"Una viennese a Parigi" affronta il tema delle persecuzioni del regime nazista in maniera molto diversa dai romanzi più famosi sul tema. Ricopre un arco temporale che va dal 1938 al 1940 ed è scritto sotto forma di diario dalla protagonista Franzi, giovane donna austriaca che non ha origini ebraiche né appartiene ad alcuna minoranza e che tuttavia decide di abbandonare Vienna poiché non riesce a sopportare l'idea di assistere impotente all'ascesa di Hitler e all'annessione della sua Austria. Si fa trasferire dalla casa di produzione cinematografica per cui lavora nella sede di Parigi, città che la incanta dal primo momento in cui vi mette piede e in cui si respira aria di libertà, ove incontra molte persone che conosce fuggite da Vienna per timore di essere perseguitate a causa della loro etnia. Qui conosce Pierre, un affascinante giornalista alle prese col proprio divorzio, di cui si innamora e da cui è ricambiata. Ma la seconda guerra mondiale imperversa, e tutto, a Parigi e nella vita di Franzi, è destinato a cambiare. Ho apprezzato tanto la scorrevolezza del flusso di pensieri di Franzi, ed è stato curioso leggere alcuni dialoghi in francese e in inglese. Soprattutto mi ha emozionata scoprire dalla prefazione dello scrittore che quello che lui ha trasmesso a noi (chiaramente, tra le altre modifiche apportate, cambiando i nomi) è un diario scritto da una persona che ha vissuto realmente tutte le vicende narrate. Lo consiglio.
Forse mi aspettavo troppo da questo romanzo, nel senso che mi interessava in particolare la trattazione dell'occupazione nazista di Parigi, mentre al contrario prevale la narrazione delle vicende dei singoli personaggi, a tratti insistita e didascalica.
Un bel romanzo storico imperniato su fatti realmente accaduti. C'e' anche la storia d'amore che potrebbe reggere da sola tutto il racconto . Ho avuto modo di conoscere questo autore, purtroppo, poco conosciuto in Italia ,con "La Melodia di Vienna". E' un uomo che ha vissuto proprio durante il conflitto e che ne ha vissuto sulla pelle tutte le conseguenze, a partire dalla condizione di chi, come lui, è dovuto scappare dalla propria terra d’origine ed emigrare in un altro Paese. Proprio grazie a questa esperienza e' riuscito a mettere nella pagine di questo romanzo, scritto sotto forma di diario, tutte le emozioni e le frustrazioni della protagonista, Franzi, una giovane viennese di razza ariana che decide di emigrare a Parigi quando l’Austria viene invasa dall’esercito di Hitler ed entra a far parte del territorio tedesco.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
È un romanzo in cui si percepiscono chiaramente la rabbia, lo spaesamento, il senso di impotenza, il desiderio di voler fare qualcosa ma di non sapere come farlo.
Pur non essendo ebrea, né appartenente a nessuna minoranza etnica o religiosa, la giovane viennese Franzi decide di emigrare in Francia quando l'Austria viene invasa dall'esercito di Hitler: non riesce ad accettare il comportamento passivo dei suoi connazionali, che accolgono l’arrivo delle forze hitleriane senza fare nulla.
Cogliendo al volo l'occasione di andare a lavorare in una filiale della casa di produzione cinematografica presso la quale è impiegata, Franzi si trasferisce a Parigi.
Da principio, la situazione politica europea fa solo da sfondo alle vicende personali della protagonista e giunge a lei soprattutto grazie ai pochi contatti con i genitori e alla professione di giornalista dell’affascinante Pierre, con il quale la ragazza avrà un’avvincente storia d’amore. Quando però quest’ultimo parte per il fronte e l’esercito nazista arriva alle porte di Parigi, tutto si capovolge e Franzi si ritrova improvvisamente al centro del secondo conflitto mondiale.
Una viennese a Parigi è un libro perfetto per capire com’era la vita di coloro che vissero a stretto contatto con il regime totalitario nazista. Oltre a questo, racconta la storia d’amore di una donna per la propria patria di origine – l’Austria – e per quella adottiva – la Francia. Racconta la storia d’amore di una figlia per i propri genitori lontani, di una donna per il proprio uomo e di una madre per il proprio figlio.
Un ottimo testo da cui partire per scoprire un autore che meriterebbe decisamente molta più considerazione.
Recensione di Francesca Benettoni
A cura del Master in Editoria dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori
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