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Recensioni Videomodernità. Eredità avanguardistiche e visioni ultracontemporanee tra video e arte

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Come in un folle specchio, o forse uno specchio magico, il video riflette l'immagine ripresa qui e ora all'altro capo del mondo. Lì e ora. L'immaterialità di questo flusso informativo elettromagnetico ha reso possibile la televisione, "guardare a distanza". Ha reso altresì possibile "Video Corridors" di Bruce Naumann, videoinstallazione in cui lo spettatore, avvicinandosi allo "specchio", vede la sua immagine allontanarsi da sé. Specchio strano e inquietante, questo video, che ci lusinga e ci deruba, sequestrando del reale ciò che vuole (e forse vuole tutto). Un po' come l'arte, che dalla mimesis è passata a sequestrare il mondo materialmente attraverso i ready-mades. Uno studioso in piena sindrome di Stoccolma, affezionato a entrambi i rapitori del mondo, riflette sui rapporti tra video e arte, cinema, musica. Tra video, arte e tempo, spazio, luce. Nella fotografia, la realtà rapita e segregata in camera obscura esce fuori con un piccolo riscatto. Anche la realtà, a ccomodatasi gioiosamente sulla sedia elettromagnetica e dissezionata in migliaia di pixels, può riappacificarsi con il mondo. Per un nuovo punto di partenza. )
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