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Anno edizione: 2007
Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2010
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.Questo libro può essere riassunto in un gesto: la dolce carezza di una mano callosa. É denso di tutta la poetica di Gipo e della vita da scontare, come ogni buon torinese é stato cresciuto ad affrontare. É un romanzo di formazione che tira sberle ma che racchiude un forte amore per la vita. Forse, consapevole che il proprio mezzo espressivo fosse la musica e il cantautorato, non la scrittura, intelligentemente utilizza l'espediente di un susseguirsi continuo di flash back ben cadenzati e anzi espressione di un'anima inquieta persa nel tempo e che si sforza di essere nel presente, cercando di non sprofondare nel passato né nel futuro. Questi flash back hanno il sapore della grappa: racconti d'un ubriaco ebbri di vita, verità, sofferenza e amore. É la dote suggestiva di Gipo di creare scene intime di vita di sconosciuti davanti ai tuoi occhi Non é un capolavoro e non è alta letteratura, ma se siete in cerca di una scossa per andare avanti é il libro giusto. Una nota dolente c'è: a metà del libro ho iniziato a fare fatica a leggere, perché é fortemente misogino. Non lo critico in quanto tale, Gipo é figlio del suo tempo: prima certe cose non si vedevano, adesso si vedono e si soffrono, ma allo stesso tempo sarebbe ingiusto limitarsi a etichettarlo solo come tale.
Romanzo molto discontinuo, con qualche notevole punto di forza ma altrettanti punti deboli. È scorrevole e brillante nel tratteggiare la vita di barriera, gli aneddoti dei localacci notturni d'un tempo ed il girovagare dei musicisti: qui emerge il miglior Farassino, con una narrazione spigliata, prevedibilmente autobiografica in tutto o in parte. È purtroppo molto meno efficace nei dialoghi, talmente improbabili, eccessivi e farciti di inutili volgarità da risultare spesso surreali. L'intreccio procede in calando, via via meno interessante, fino a culminare in una conclusione metafisica piuttosto infelice. Punteggiatura talvolta incongrua.
Bellissimo romanzo. Appassionante la vicenda e appassionata la scrittura, con passaggi poetici che in effetti ricalcano lo stile inimitabile del grande chansonnier piemontese. Lettura decisamente piacevole, del tutto consigliabile. Tra l'altro questo libro ha recentemente vinto il primo premio del concorso "Un Libro per lo Spettacolo", promosso dal Biella Festival Autori e Cantautori.
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