La via dei pianeti minori

La struttura del racconto: un gruppo di astronomi alla ricerca di comete si ritrova, ogni 6-7 anni, capitanato dal loro professore (Swift, di Berkeley) in una piccola isola del Mar Cinese Meridionale (Bukit, in realtà una penisola all’estrema punta sud di Bali) per esplorare il cielo alla ricerca di nuove comete, la cui scoperta darebbe ai giovani assistenti fama e promozioni di carriera. La suddivisione in capitoli: 1965 (vicino al perielio); 1971 (vicino ad afelio); 1977 (vicino al perielio); 1983 (vicino ad afelio); 1990 (vicino al perielio). E’ in questa spola avanti e indietro tra la California e l’isola di Bukit che si svolge la vita (sull’arco di 25 anni) di tutti i protagonisti, fino al momento finale con l’uscita di scena di Swift. C’è buona conoscenza di astronomia, dove la struttura delle comete, la loro origine e il loro significato nella storia dell’umanità è ben descritta. C’è però un problema di fondo: data la scelta di questa struttura narrativa, la vita dei vari protagonisti (in particolare della pupilla prediletta di Swift, Denise) e dell’altro brillante dottorando, Eli, è raccontata con forti sbalzi temporali, che lasciano in ombra gli anni trascorsi tra afelio e perielio nel via vai del gruppo tra California e Mar Cinese. Così l’autore fatica a svolgere il filo della loro vita, che va spesso percorsa a ritroso in ogni gap temporale. In tutti i modi, il cielo è ben poco scrutato e il racconto si snoda sulla terra, cioè narra in realtà le vicende umane dei vari protagonisti, i loro amori, i tradimenti tra coniugi, la faticosa crescita di Lydia, la piccola figlia del prof. Swift, la cui vita è descritta fino al raggiungimento dell’età adulta, con le sue crisi esistenziali. Il racconto si snoda senza traumi ed eventi drammatici, tranne per, proprio nell’episodio iniziale del 1965, la morte di un ragazzo nativo dell’isola di Bukit, che cade da un muretto sulla terrazza di osservazione e si sfracella sulle rocce della scarpata sull’oceano sottostante.