Versi civili

Se è vero che gli autori,ed in particolare i poeti,rappresentano la coscienza e lo spirito critico di un popolo,in "Versi civili" Andrea Rompianesi esprime una fortissima polemica e un'analisi decisamente impietosa nei confronti di un contesto intriso di superficialità e ipocrisia.L'autore sente,in queste pagine,il bisogno e forse il dovere di prendere posizione di fronte ad una serie di eventi pubblici che hanno animato gli anni Novanta,e non solo,del secolo che si è chiuso.L'attenzione si sofferma lucida e disincantata su episodi piccoli e grandi;da momenti specifici a temi drammatici e collettivi di un passato vicinissimo.Unica nostra arma di resistenza,quindi,la diretta,libera,cruda capacità di critica.Il libro si conclude,significativamente,con una "postilla" dedicata alla tragica distruzione delle Twin Towers di New York;quasi a sottolineare come sia necessaria una rinnovata presa di coscienza di fronte agli orrori che,inevitabilmente,si ripresentano costanti in ogni secolo,e come,in modo drammatico,sangue chiami altro sangue,in una contorta spirale infinita.