Le vergini suicide

Eugenides è un narratore eccezionale, uno dei pochi che davvero riesce a coinvolgermi e convincermi anche quando l'argomento è delicato o complesso, come in questo caso. La storia è avvicente, descritta da un narratore fuori scena corale, che ci parla delle varie vicende come spiando da un buco della serratura. Certo, non è un libro semplice da digerire, a tratti quasi claustrofobico e non aspettatevi nessun lieto fine: ma, in ogni caso, sarà una lettura che amerete!

Un libro non semplice da leggere, perchè ti coinvolge assai, sia a livello emozionale che “sensoriale”: infatti, la scrittura di Eugenides in quest'opera è, come qualcuno l'ha definita, molto olfattiva, che ti fa non solo vedere ma anche sentire gli odori della storia. L'epilogo non è dei più semplici da digerire, perchè ti spiazza ed addolora, ma l'opera merita di essere letta ed apprezzata in tutte le sue sfumature. Consigliato anche il film.

Il mio primo libro di Eugenides: è subito stato amore. In realtà, ho visto prima il film e poi ho preso il libro, perché già la trasposizione cinematografica mi aveva incuriosito, ma che dire: il libro è un capolavoro! Scritto benissimo e con un punto di vista peculiare, ovvero quello collettivo di un gruppo di ragazzini “spioni” che intercettano la vita delle sorelle Lisbon in ogni modo. Ne viene fuori una storia complessa, ricca di pathos e che lascia l'amaro in bocca, ma assolutamente da leggere.