La vedova riluttante

Elinor Rochdale è in viaggio da Londra per prendere servizio come governante presso la famiglia Macclesfield. Giunta a termine corsa, a Billingshurst, però, sale sulla carrozza sbagliata che la conduce a casa di lord Ned Carlyon, che, con forza coercitiva, la costringe a sposare, in articulo mortis, il cugino Eustace Cheviot, ferito a morte, in una lite, proprio dal giovane fratello di Ned, Nicky. Per quanto “riluttante”, Elinor accetta ed eredita pure le proprietà di Eustace, uomo comunque dissipato e che le lascerà quasi solo debiti. Elinor va così a vivere a Highnoons, la lussuosa (ma degradata) dimora del defunto Eustace. Questa magione non è popolata da fantasmi, ma strani e inaspettati eventi terrorizzano Elinor che vorrebbe fuggire, nonostante la rassicurante presenza del giovane Nicky e del suo cane Bouncer, che tiene lontani possibili aggressori. Il pregio di questo romanzo di Heyer sono i discorsi e le diatribe tra i vari protagonisti, fitte, spumeggianti, a getto continuo. Primeggia su tutti Lord Carlyon, che ha sempre la battuta pronta, ad hoc, e definitiva per dirimere ogni questione. Elinor cerca di tenergli testa, ma è lotta impari. Alla lunga Elinor, che dovrebbe essere la protagonista principale, è tratteggiata come donna svenevole e languida, perfino permalosa, come le damine rococò (e qui Heyer non sembra essere femminista a oltranza, anzi!). Su tutti svetta Ned Carlyon, non solo come eloquio tagliente, ma anche come persona di acume straordinario, in grado di intuire l’andamento degli eventi e come fronteggiarli. Nonostante si mormori che tutti i romanzi della Heyer siano storici e ambientati nel periodo Napoleonico e nelle beghe e intrighi tra Francia e Inghilterra, qui lo sfondo storico proprio non esiste, si parla a stento di un documento segreto che i francesi vorrebbero trafugare a favore dell’impero, ma non è neppure indicata la data di questi eventi (forse compresi tra il 1805 e 1810). Comunque è una lettura interessante e divertente.

Saga coinvolgente di una famiglia inglese allargata ricca di personaggi e fatt i interessanti. Il ritmo del raconto diminuisce nella parte centrale per poi concludere in maniera travolgente.

Georgette Heyer non si smentisce mai. In un’ambientazione regency assistiamo alle avventure di questa ragazza che si trova ad essere sposa per necessità e poi repentinamente vedova. Trama intrigante e lettura piacevole. Il finale, forse, è un po’ troppo sbrigativo, avrei preferito si dilungasse di più, ma si sa, quando un libro piace, non vorremmo finisse mai.