Il vangelo secondo Biff. Amico d'infanzia di Gesù

Unico!

Parte bene ma poi si arena, si perde in storie inutili e allungamenti di trama che fanno perdere la concentrazione. Almeno per quanto mi riguarda sono stata tutta la seconda metà del tempo ad aspettare impazientemente il finale che si è rivelato essere la delusione più grande. Frettoloso, scontato e banale. Si sarebbero potute tagliare tranquillamente 200 pagine

Da quando ho cominciato a leggere, molto, molto tempo fa, credo di aver interrotto la lettura di non più di cinque libri, a costo di immani fatiche ho finito praticamente ogni libro che ho iniziato, anche quelli a mio avviso peggiori, ebbene, di questi cinque libri ben due sono stati scritti da Moore. Il motivo per cui mi sono avvicinato a tale autore è l'avventato, esagerato, immotivato, per certi versi disonesto paragone che qualche altrettanto disonesto scribacchino ha visto bene di apporre ben chiaro sulla quarta di copertina di un libro del nostro (no, vostro), i mostri sacri tirati in ballo erano Vonnegut e Robbins...ora, pur comprendendo le finalità di marketing che hanno portato a questa contaminazione del sacro col profano, del nobile con l'ignobile e consapevole del fatto che molti come me nutrono la speranza di individuare un'erede ai sopracitati autori (Vonnegut ci ha lasciato, Robbins scrive ormai poco o niente) e pagherebbero oro pur di trovarlo, faccio notare che poi uno il libro lo legge, cioè non è che si fa bastare la quarta di copertina. Moore, tornando a lui, ha delle idee molto interessanti, ma perché non limitarsi a suggerire cotali brillanti idee ad uno vero scrittore? Ok, forse ho esagerato ma, due libri (!!!), col primo ho creduto di non aver centrato il titolo, ma questo "Biff" è davvero minimo nel suo incedere e massimo nella sua bruttezza...come mi sono sciacquato l'intelletto? Rileggendo "il Maestro e Margherita"...ah il voto sarebbe 0, non 1...