Il Vangelo. Un'interpretazione

L'autore nel 1932 fu, assieme ad altri insegnanti universitari, espulso dall'università per non avere prestato il giuramento di fedeltà al fascismo. La chiesa cattolica invece il fascismo lo sostenne. In questo testo, che fu pubblicato nel 1936, l'autore scrive che l'insegnamento della chiesa sulla figura di Gesù è "un insegnamento in cui la verità storica è mescolata con elementi leggendari e dogmatici che sono storicamente senza valore". Per l'autore compito del biografo, in questo caso di Gesù, è quello "di separare l'elemento storico genuino dall'elemento leggendario e dalle infiltrazioni dogmatiche che gli evangelisti vi hanno introdotte". Sono per esempio leggendari i racconti narrati dopo la morte di Gesù, e anche se lo storico non è in possesso di una documentazione che confermi la resurrezione del Cristo, può pur sempre dire che "dopo la morte di Gesù il suo spirito ha continuato a vivere e ad agire nel mondo. in questo senso veramente Gesù vive ed è più realmente vivo che non gli innumerevoli uomini, i quali nascono e passano come ombre, senza avere mai alzato il viso verso le realtà eterne". E in conclusione aggiunge: "col sorgere della fede nella resurrezione di Gesù comincia un'altra storia; la storia della comunità che, da umili inizi, doveva, attraverso l'opera dei secoli, diventare la più grande religione dell'Occidente".