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Recensioni Vago banale fondamentale

Vago banale fondamentale di Gabriele Gobitti
Recensioni: 4/5
Riccardo è bello, cinico e ama le donne a suo modo: come oggetti sessuali da un lato, come mezzo di elevazione dall'altro. Riccardo lavora senza patemi in un'agenzia di comunicazione, suona una chitarra Ibanez blu notte, regala libri di poesie come "buono uscita" e ha una sola vera amica, Marta, con cui divide pensieri, lavoro e segreti seppur con qualche reticenza. La storia inizia con una telefonata e una insolita domanda. Due mesi dopo, durante una serata con la sua cover band, sente una voce alle spalle insieme a uno strano tremore: "Andrea è morto" gli dice Sara dagli occhi freddi, rivedendolo dopo tanti anni e riportandolo direttamente al 1990. Da quel momento la narrazione si alterna tra il presente di Riccardo e il suo passato con Andrea, Sara, i mondiali di calcio appena finiti e una guerra appena scoppiata. Tanti ricordi e il tentativo di recuperare qualcosa rimasto nascosto da tempo, anche grazie a un gruppo sanguigno. )
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