Vae Victis!

Romanzo ben fatto, molto scorrevole, Annie Vivanti non si discute, l'unica cosa stonata del libro sono le note a fine pagina che sono scritte in piccolissimo, per fortuna c'è ne sono poche.

4 agosto 1914. Il Belgio viene invaso dalle truppe tedesche. In questo clima di terrore e paura si ritrovano Chèrie, Luisa e Mirella. Sarà la notte del cambiamento, tutto verrà profanato, a partire dai loro corpi, la loro casa e la loro patria. Nessuno scrupolo nel violare la sacralità dei luoghi e delle persone. E sarà proprio da questa notte tragica e dolorosa, che tutto cambierà per la giovane Chèrie e per la più matura Luisa. Un differente approccio al grande dolore, un differente sguardo a quello che gli è rimasto e a come viverlo. Con questo romanzo Annie Vivanti ci trasporta completamente in un’altra realtà, una quotidianità lacerata dall’odio e dalla cattiveria, dalla paura e dal risentimento... ma in questo buio verremo illuminati da scene di pura bellezza. Un romanzo che mi ha stupito tantissimo, perché permette di vedere i due volti dell’umanitá, i due volti di come si può stare di fronte al dolore. E il finale è pura bellezza, un finale che probabilmente al giorno d’oggi non verrebbe neanche preso in considerazione, ma a parer mio è il punto da cui tutto inizia, è la vera speranza per ognuno di noi, è il punto più alto d’amore e di sacrificio.