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Usa e getta. Le follie dell'obsolescenza programmata
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Usa e getta. Le follie dell'obsolescenza programmata - Serge Latouche - copertina
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Usa e getta. Le follie dell'obsolescenza programmata

Descrizione


Stampanti bloccate a orologeria, dopo diciottomila copie, o computer fuori uso allo scadere dei due anni: non siamo di fronte a una strana moria elettronica degna della fantascienza, bensì alla manifestazione più recente di un fenomeno che è parte integrante della società della crescita. Si chiama "obsolescenza programmata" e fa sistema con il nostro modo di produrre, di consumare, di pensare, di vivere. Significa che gli oggetti messi in vendita hanno una fragilità calcolata, tanto che la durata della garanzia coincide spesso con la loro vita effettiva. Impossibile ripararli. Vanno gettati e subito sostituiti con altri, ancora e ancora. Di questa illimitatezza malata, che ci avvolge sempre più nella spirale di iperproduzione, turboconsumo e immane scarto, Serge Latouche è l'oggi l'accusatore più conseguente. Con la sua capacità di infilzare le storture di un'economia di catastrofe, mette in sequenza gli antecedenti storici e fraudolenti dell'"usa e getta", ne smaschera la logica simbolica e indica una via d'uscita: una prosperità senza crescita, prospettiva frugale ma non pauperista che sappia decolonizzare la mente dall'imperialismo delle merci, e riprenda il passo umano della durevolezza, della riparabilità e del riciclaggio.
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Dettagli

2013
114 p., Brossura
9788833924373

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Tommaso Di Palma
Recensioni: 4/5

Non occorre essere degli economisti per comprendere questo libro e realizzare che stiamo andando a tutta birra e "dritto per dritto" (cit. Capatonda) contro un muro.

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Andrea Giostra
Recensioni: 5/5

Cos'è l'"obsolescenza programmata" che vuole descrivere Latouche con questo suo saggio? "Obsolescenza", nell'accezione originaria del termine, viene dal latino obsolescere che rimanda al processo del "logorarsi", del "cadere in disuso", dell'invecchiare, del passare di moda. "Planned obsolescence" (obsolescenza programmata) quando già in fase di progettazione l'azienda produttrice stabilisce "scientificamente" che quel prodotto non deve durare a lungo. In alcuni casi, addirittura, le aziende produttrici di prodotti tecnologici usano il "firmware", un programma integrato nell'harware che rende quel particolare prodotto inservibile trascorso un determinato lasso di tempo stabilito "scientificamente" dal produttore. E' necessario che lo stile di vita dei cittadini sia basato principalmente sul consumo illimitato, come già nel 1950 diceva il famoso analista del mercato americano Victor Lebow: bisogna mettere a punto una strategia commerciale che trasformi i cittadini in consumatori voraci, maniacali, sperperatori, insomma, sopraffatti dalla coazione a ripetere infinita. La nuova e più diffusa forma di schiavitù viene costruita con la pubblicità che deve porsi tre obiettivi per "iniettare" nel consumatore i principi ispiratori per il raggiungimento della sua presunta felicità: il desiderio di consumare, l'accesso facilitato al credito al consumo, l'obsolescenza programmata in grado di rinnovare il desiderio. E questi schiavi siamo noi, i cittadini-consumatori: puerilmente illusi del libero arbitrio e della libertà di scegliere quello che desideriamo. Non a caso Frédéric Beigbeder amava dire: "sono un pubblicitario, farvi sbavare e la mia missione. Nel mio mestiere, nessuno desidera la vostra felicità, perché la gente felice non consuma". PS - è ulteriormente interessante vedere il film-documentario di produzione spagnola, che ha ispirato questo saggio: "Pret à jeter/ The Light Bulb Conspirancy" (2010) di Cosima Dannoritzer, ovviamente introvabile!

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Serge Latouche

1940, Vannes

Economista e filosofo francese rivendica la liberazione della società occidentale dalla dimensione universale economicista. Nato in Francia, è noto soprattutto come pensatore di punta, se non vero e proprio deus ex machina, della decrescita, corrente di pensiero che sta ottenendo un grande successo un po’ ovunque nel mondo e che rappresenta una delle critiche più avanzate e penetranti al modello di società capitalistico.  Professore emerito di scienze economiche all'Università di Paris-Sud, è specialista dei rapporti economici e culturali Nord-Sud e dell'epistemologia delle scienze sociali.Fra i suoi testi più recenti usciti in Italia: La scommessa della decrescita (2007); Come si esce dalla società dei consumi. Corsi...

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