L' urlo di Moro. Autenticità e intelligenza politica nelle lettere dalla prigione

Per chi ancora creda che non vi sia più nulla da sapere sull'omicidio di Aldo Moro, consiglio le lettura di questo bel libro, documentato e profondo, che svela molte verità sulla tragica vicenda.

Studiando le lettere di Moro con un'analisi puntuale, a volte commovente, ricca di oltre 200 citazioni, il prof. Gaudio coglie alcune verità, incredibilmente (o sapientemente) finora trascurate: le tante premonizioni sul 'sacrificio' di Aldo Moro, la presenza accertata di elementi della RAF in Via Fani, la richiesta di aiuto a Cutolo poi vanificata e, soprattutto, la estrema lucidità del Presidente DC che, dai pochi metri quadri della prigione del popolo, comprende tutto. Come l'indifferenza e il distacco dei suoi ex 'amici' di partito, che non vogliono 'leggere' i messaggi criptati di Moro nelle prime lettere (intuiti già nel 1978 da Sciascia) sul covo di Via Montalcini. Un libro ineludibile sul caso Moro, come dichiarato da Claudio Martelli in un bell'articolo sull'Avanti.

Si era sempre detto che Moro non era un "fantoccio" (come lo definì Eugenio Scalfari) nelle mani delle BR, ma era lucido, guidava la trattativa e inviava, dalla sua angusta 'cella', messaggi criptati sul luogo della sua prigione. Lo aveva intuito 44 anni or sono il grande Leonardo Sciascia. Lo scopre finalmente l'autore di questo libro avvincente. Provando concretamente che Moro doveva morire, come sostenuto tra gli altri dal Giudice Ferdinando Imposimato. Certo, talune verità danno ancora fastidio a qualche negazionista di professione, che però dovrebbe dismettere il settarismo e l'invidia e ci dovrebbe spiegare che fine abbiano fatto gli originali di Moro, I nastri registrati e le sue borse.