L'uomo scomparso

Sinceramente di una noia mortale, si ripete molto e per la prima volta ho saltato interi capitoli, sono passata da capitolo 20 al 40 e la storia non ne ha risentito quindi direi che non fossero di vitale importanza. Narrazione troppo lenta rispetto agli altre libri con protagonisti Rhyme e Sachs, un cattivo che non mi ha fatto appassionare visto il mio non interesse verso il mondo della magia in generale. Che dire: avevo grandi aspettative su Deaver che mi ha più volte aiutato a risolvere il problema del blocco del lettore, ma questa volta proprio non ce l'ha fatta.

Stavolta il criminologo Rhyme e la sua inseparabile alter ego Amelya sono alle prese con un brillante illusionista di grande talento, il Negromante, che tramite magia, giochi di destrezza, trasformismo, diversioni ed illusioni commette efferati delitti. A questo si interseca un caso, apparentemente non collegato, di un gruppo razzista ed omofobo che minaccia il procuratore incaricato di processarne il capo. La storia si ingarbuglia e si complica per poi dipanarsi sul finale, come un rebus i cui pezzi devono trovare infine la giusta collocazione per poterne comprendere la soluzione. Deaver è un eccellente illusionista, nei suoi thriller i colpi di scena, i cambi di mano, le digressioni sono frequenti e ben orchestrate. La sua maggiore capacità è quella di distrarre il lettore, traendolo in inganno e facendogli credere qualcosa che non c'è o non è come appare. E qui l'intreccio sembra prendergli un po' troppo la mano...

Un altro buon libro di J.D.; suspance sempre a un buon livello e finale decisamente appropriato. Altro plauso a J.D.