L' uomo nuovo. Interpretazione di alcune parabole e di alcuni miracoli di Cristo

Libro interessante che, facendo riflettere su molti passi dei Vangeli, indica come rinascere a un nuovo modo di essere, di vivere. Utile a chi non si limita ad aderire ai riti religiosi passivamente ma vuole capire i Vangeli per trasformarsi interiormente. Cosa mi lascia perplesso? 1) considerare come equivalenti il "non poter esprimere" certi messaggi se non tramite metafore (idea condivisibile) e la "volontà di nasconderli" (idea che non condivido) "per cui il vero senso di tutti gli scritti sacri deve essere nascosto". Ma allora, perché predicare alle folle e non ai soli iniziati? 2) che persino gli Apostoli non abbiano capito il senso degli insegnamenti di Gesù. Noi invece, che viviamo migliaia di anni dopo e ci basiamo su traduzioni di traduzioni di libri scritti nella migliore delle ipotesi dagli Apostoli stessi, li capiamo perché sappiamo interpretarli correttamente! E poi, che divinità è quella che non solo "non vuole" farsi capire ma addirittura "non sa" farsi capire? 3) che "l’umanità sulla terra è un esperimento di evoluzione interiore". Che il Regno dei Cieli sia solo per pochi eletti. Un "esperimento"? Solo per pochi (nella metafora i semi che hanno la fortuna, non il merito, di cadere nella buona terra, non sulla strada, sulla roccia, ... e, tra questi, solo quelli che, ancora senza alcun merito, non vengono soffocati dalle erbe cattive)? Se le cose stanno come dice Nicoll come non pensare che la venuta di Gesù, e l'intera Bibbia, siano il racconto di una gigantesca presa in giro? Che senso ha creare l'uomo e poi condannarlo per un "previsto" (dato che Dio è onnisciente) peccato, far poi morire nel peccato tutta l'umanità per innumerevoli generazioni in attesa che Dio si decida a mandare sulla Terra il proprio figlio, che deve soffrire sulla croce per salvar..., no, non per salvarci, per salvare solo pochissimi eletti, facendo però credere che è venuto per salvare l'intera umanità?