L'uomo nero e la bicicletta blu

Un altro meraviglioso romanzo del grande Baldini! Una storia divertentissima per le prime duecento pagine: la narrazione dell'infanzia campagnola di un ragazzo della Romagna dei primi anni 60, con tantissimi personaggi bizzarri e scene davvero divertentissime (ho letto sganasciandomi dalle risate la storia di come La Rosa sia andata a finire sul tetto del pollaio con la sedia a rotelle). Tuttavia come il titolo lasciava presagire, anticipando però grossolanamente la trama della storia, nelle ultime pagine questo romanzo scanzonato si tinge di nero, con un finale certo non inaspettato ma egualmente amaro e commovente. Non è certamente paragonabile a Terra di Nessuno e Faccia di sale ma è comunque un ottimo romanzo, del Baldini migliore!

Il libro migliore di Baldini, secondo me, e uno dei miei libri preferiti in assoluto. Commovente, coinvolgente, capace di far ridere e piangere nell'arco delle pagine. Trasmette molte emozioni, tutte vere, in cui si rispecchia la "mia" Romagna delle vecchie tradizioni contadine

Nel complesso è un buon libro, ma da Baldini mi sarei aspettato di più. La storia narra di un bambino di 9 anni con il sogno di un giorno possedere la bicicletta blu che ammira nella vetrina di un negozio. Le varie peripezie che affronta per arrivare ad avere il gruzzolo necessario per acquistarla si intreccia con il primo amore, personaggi sgangherati e ovviamente l'uomo nero che sta a rappresentare il male. A racchiudere tutto questo c'è l'ambientazione della "Bassa" negli anni '60.