L' uomo che sogna

La poesia di Mario Fresa si caratterizza "per una precisa compiutezza formale, lavorando con eleganza e grazia, ma anche con venature di viva asprezza materica" (Maurizio Cucchi, voce Mario Fresa, in "Dizionario dei poeti", 2005).

(...) Fresa ha avuto tra i suoi mèntori Maurizio Cucchi, che ha visto nella sua poesia esiti tra i più originali dell'ultima (o penultima) generazione della giovane poesia italiana. Questo libro, uscito nella bella collana diretta da Carlo Cipparrone e Nerio Nunziata, sta qui pienamente a dimostrarlo. Luigi Fontanella, in "Gradiva", n. 27-28, New York, 2005

Vi è un andamento nervoso e quanto mai epifanico, con immagini spesso non prive di visionarietà, leggermente surrealiste; talvolta, il tessuto poetico presenta frequenti accendimenti e spegnimenti, tipici, non a caso, di una poesia che mette spesso al centro la forza dei sensi, il congiungimento carnale. (...) Quello che colpisce, nella scrittura di Mario Fresa, è il suo modo di controllare una materia incandescente con la massima padronanza; c’è spesso un tu, al quale il poeta si rivolge: la figura dell’amata, dell’amante, della quale, a noi, è dato poco da conoscere e che, tuttavia, è presente, viva, pulsante, forte e vibrante come la stessa voce dell’Autore. Raffaele Piazza