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Recensioni Un uomo che forse si chiamava Schulz

Recensioni: 5/5
"Da oggi la letteratura europea del Novecento conta tra i suoi maestri un nome in più". Così nel 1970 Italo Calvino salutava la traduzione in italiano dell'unico libro di Bruno Schulz, pittore e scrittore ebreo polacco ucciso nel 1942 dalla pallottola di un ufficiale nazista. Chi era Schulz? Seguendo le tracce della sua biografia e del suo unico romanzo, ma soprattutto lasciandosi ispirare dai vuoti di quel libro e di quella vicenda, Ugo Riccarelli dipinge in questa sua opera (pubblicata per la prima volta nel 1998) il ritratto di "un uomo che forse si chiamava Schulz". La storia inizia in una cittadina polacca dove la famiglia di Bruno ha un negozio di tessuti al dettaglio. Qui Bruno impara a fuggire dalla realtà dipingendo, e soprattutto scrivendo. Ma non può fuggire sempre, in particolare quando la grande storia arriva anche nel suo angolo di mondo... )
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