L' università di Tuttomio

Pensate a un mondo pieno di buono, sano egoismo misto a una dose di avidità: sarebbe il paradiso per i signori Smirth. Sono una coppia assolutamente devota a questi valori, tanto da fare un figlio quando mai lo avrebbero voluto solo per assicurarsi che l'eredità non vada dispersa o, peggio ancora, vada in beneficenza. Così, Primo nasce sotto queste buonissime stelle. Ma la legge di Murphy è in agguato: l'erede non condivide alcun filamento del dna valoriale dei genitori, è un bambino buono, generoso, gentile, ama gli animali e le persone in generale. Che guaio infinito per i genitori! Che se lo ritrovano a fare danni nei rispettivi negozi, mentre regala cose che valgono carrellate di soldi e osa invitare barboni in casa. Così, a mali estremi, estremi rimedi. I signori Smirth decidono di allontanarlo e mandarlo in una scuola che deve rimetterlo in riga, l'Università di Tuttomio, che propugna una educazione basata su mors tua vita mea, sul prevaricare gli altri. Ma tutti sottovalutano la capacità di un bambino come Primo, abilissimo nello spacciare bontà e generosità a destra e a manca, tanto da rivoluzionare scuola, insegnanti, compagni e... Un libro splendido questo di Fabrizio Silei, sulle orme di Roald Dahl per la caratterizzazione dei personaggi e dei loro mastodontici difetti, per l'ironia, la caparbietà e l'inventiva che hanno i bambini nel vedere il mondo con occhi diversi, spesso migliori di quelli degli adulti.