L' ultimo tesoro. La vita segreta e la morte sospetta di Heinrich Schliemann, l'inventore di Troia

Il personaggio e le imprese di Schliemann sono affascinanti; perfino Hollywood, ci informa L.F., ha progettato film sulla sua vita, ma ogni progetto si è arenato presto. Perché? Il self-made man: lo stesso S. riconobbe di aver fatto fortuna praticando l'usura ai danni dei cercatori d'oro californiani. E aveva ottenuto la cittadinanza americana con la dichiarazione di un falso testimone. Lo scopritore di Troia: S. sfruttò le teorie e persino l'aiuto di Frank Calvert, vero iniziatore degli scavi a Troia su un sito individuato dall'altro inglese C. Maclaren; S. non riconobbe mai alcunché a Calvert. Peraltro la vera Troia omerica dovrebbe essere la Troia VI, scoperta anni dopo da un collaboratore di S., o forse la Troia VII, scoperta ancora più tardi. Lo scopritore del "tesoro di Priamo": esistono sospetti sull'autenticità dei famosi gioielli in oro, in particolare della maschera "di Agamennone". S. inoltre occultò e forse vendette un secondo "tesoro di Priamo" e altro materiale, oggi scomparsi. Il "tesoro di Priamo" legalmente sarebbe spettato all'Impero turco, ma fu sottratto con un'esportazione clandestina e promesso poi a vari governi. E' per prima infatti l'Inghilterra di W. Gladstone ad ammirare e sostenere S., criticato e sbeffeggiato in Germania, sua patria d'origine; ma, una volta ottenuti anche qui fama e riconoscimenti, S. prende a detestare pubblicamente Gladstone. Fin qui è merito di L.F. spiegare con precisione le tante falle nella fama di S; interessante poi la ricca spigolatura tra gli aneddoti storici. Meno piacevole invece la pars costruens, le ricostruzioni sulle altre imprese di S., semi-sconosciute e che sarebbero alla base della sua misteriosa morte. S. scavò di sicuro ad Ercolano, Arpino e Albano, ma non si sa cosa trovò; eppure L.F. avanza con sicurezza ipotesi, pressoché prive di supporti documentari, su un suo avvelenamento da parte della camorra per contrasti nel traffico di reperti archeologici, e addirittura su una vendetta di Gladstone.

Bravo Mario La Ferla, dedicatosi ad un argomento interessante e che desta non poca curiosità. Libro scorrevole e scritto in modo semplice e chiaro ma al contempo approfondito sul piano scientifico e giornalistico. Vengono analizzate in modo scrupoloso tutte le possibili opzioni circa le varie "condotte" del geniale ma oscuro Schliemann. Ne consiglio vivamente la lettura.