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Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2023
Nell'ora più buia, Dante intraprende un viaggio che segnerà una svolta nella sua vita...
«Nella singolare miscela di Leoni, si sovrappongono desiderio di conoscenza e ricomposizione dell'ordine caro al giallo classico» – la Repubblica
«Questo è il Dante che avrei voluto studiare» – Giorgio Faletti
«Quando si tratta di trovare un protagonista indimenticabile, è davvero difficile battere l’italiano Giulio Leoni e il suo Dante Alighieri» – The Times
Pisa, 1313. Mentre assiste alle esequie di Arrigo VII, Dante è consapevole che, insieme con l'imperatore, sono morte le sue speranze per il futuro dell'Italia e anche la possibilità di rientrare finalmente a Firenze, da trionfatore. Eppure, proprio nell'ora più buia, uno sconosciuto lo avvicina e gli dice che nelle Puglie un cavaliere si proclama diretto discendente del grande Federico II: l'uomo si nasconde nella zona di Lucera, dove resistono i superstiti dei mercenari islamici assoldati dall'imperatore. Senza più nulla da perdere, se non il manoscritto dell'ambizioso poema sull'Aldilà che sta componendo in quegli anni, Dante decide di affrontare il lungo e pericoloso viaggio fingendosi un pellegrino diretto in Terrasanta: un viaggio che gli farà incontrare una enigmatica giovane di origini germaniche e sfiorare i misteri della cultura musulmana; un viaggio che lo costringerà a riconsiderare sotto una nuova luce gli eventi fondamentali del suo passato; un viaggio che gli farà capire di essere a una svolta della sua vita...
Lucera, 1936. Dirigere il restauro di una piccola chiesa medievale è un incarico modesto, ma per l'architetto Cesare Marni è pur sempre un lavoro, in un periodo di difficoltà e ristrettezze. Di certo Marni mai avrebbe pensato di ritrovarsi suo malgrado al centro di un intrigo internazionale imbastito da ambigui studiosi tedeschi e insospettabili doppiogiochisti. Ben presto a Lucera si scatena una lotta sorda, senza esclusione di colpi, perché in quel luogo sono sepolti troppi segreti. E uno in particolare, che riguarda il padre della letteratura italiana: Dante Alighieri...
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Libro che non mi ha entusiasmato. La vicenda si alterna tra il 1313 e il 1936 a Lucera che nel XIV secolo era un feudo del grande Federico II. Il poeta sembra combattere con la sua coscienza; mentre la vicenda del 1936 è insulsa.
Amo il Dante di Giulo Leoni da quasi 20 anni, ormai... mi ha guidato per tutta la mia vita, mi ha accompagnato nei miei studi di letteratura e filologia (sono laureato in queste materie, sebbene il tempo trascorso sia tanto e le speranze si siano affievolite)... immaginare un Dante detective è stata una delle mosse più geniali della letteratura gialla italiana degli ultimi 30 anni, il Dante detective può stare a mio avviso legittimamente accanto a Montalbano, a Schiavone, ai vecchietti del Bar Lume... quest'ultimo romanzo, in realtà, non è esattamente un giallo, ma un atto d'amore straordinario... un vero grande affresco del personaggio Dante reale, con i suoi dubbi, le sue paure, le sue vanità di vanità... leggerlo è immergersi nell'atto d'amore di Giulio Leoni a Dante (tu sei lo mio maestro e 'l mio autore...)... in atmosfere che ricordano Il Settimo Sigillo... naturalmente, c'è anche la parte di raccordo, nella quale Leoni riallaccia la saga di Dante alla sua saga novecentesca futurista... e questa pure è una bella idea... del resto, persino Marinetti nel suo Manifesto aveva usato la parola CANINAMENTE, che è un conio dantesco, sesto canto dell'Inferno (lo dissi alla prof di letteratura contemporanea in un esame sul futurismo... e sgranò tanto di occhi... perché non ci aveva mai pensato! "Lo vede, prof?" le dissi "nemmeno l'incendiario Marinetti può liberarsi di Dante... né smettere di essere, come tutti noi italiani, un suo figlio..." :)
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