L' ultimo giorno di un condannato a morte

Di lui si sente spesso parlare dei maggiori capolavori come Notre Dame o I miserabili. Vi stupirò proponendovi un romanzo alternativo ma altrettanto affascinante, ovvero “L’ultimo giorno di un condannato a morte”. In un clima romantico e a lui ostile, Hugo pubblica quest’opera come manifesto contro la pena di morte, trattando l’argomento della pena capitale sulla scia di “Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria. La trama è costituita dall’insieme dei pensieri del protagonista, un delinquente il cui crimine non viene specificato perché irrilevante, che racconta tutto ciò che gli passa per la testa. Cosa pensa un condannato prima di morire? La condanna capitale è sinonimo di giustizia? Cos’è il perdono di fronte alla morte? Tutte domande che il lettore si pone di fronte a queste brevi ma intensissime pagine. Con questo romanzo Hugo lancia una forte critica alla società del tempo, spronando il lettore a schierarsi dalla parte del protagonista pur essendo palese il finale. “L’ultimo giorno di un condannato” rientrava nella mia wishlist da tanto tempo e in queste settimane di (quasi) totale relax ho colto l’occasione per leggerlo. Mi è piaciuto? Assolutamente sì. Lo consiglio? A tutti; anche a chi la pensa diversamente. La cultura non è mai limitata, è bello informarsi e considerare più e più fonti, che siano affini ma anche del tutto differenti rispetto al nostro pensiero.