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Gli ultimi della classe. Un anno con i ragazzi e i maestri in una scuola di strada di Napoli - Paola Tavella - copertina
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Gli ultimi della classe. Un anno con i ragazzi e i maestri in una scuola di strada di Napoli
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Gli ultimi della classe. Un anno con i ragazzi e i maestri in una scuola di strada di Napoli - Paola Tavella - copertina
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Descrizione


Nel 2000 "Gli ultimi della classe" ha aperto la strada a una visione di Napoli non patetica, non rassegnata, non retorica. Il tema del libro è l'abbandono scolastico, affrontato con empatia e severità. L'autrice ha diviso una stagione con i maestri che, a dispetto di ogni difficoltà, offrono ai bambini che vivono nelle sale giochi, nei bar, nelle vie delle periferie dimenticate e nei cantieri del lavoro nero una scuola diversa da quella che li ha respinti e perduti. E ha raccontato le storie, le voci, i volti di quei ragazzi e degli insegnanti, della loro "scuola di strada", un esempio studiato e imitato in tutto il mondo.
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Dettagli

2007
Tascabile
5 ottobre 2007
135 p., Brossura
9788807840869

Valutazioni e recensioni

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antonella chinaglia
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L'obbiettivo di far guadagnare la licenza media a molti ragazzi napoletani «espulsi, perduti o cacciati dalla scuola normale», avrebbe bisogno del sostegno attuato dal «riconoscimento previsto dalla legge per le “zone a rischio”» (p. 118) e di un'attenzione a latere, invece latitante, che sembra sempre più sottolineare il canyon esistente tra ragazzi «perbene» e ragazzi «permale» (p.120), anche per motivi di spesa pubblica, oltre a tanti altri.  Tuttavia, si tratta di “scuola”, quella alternativa di Chance, che ha del miracoloso: nonostante i pochi mezzi, il calore nel condividere nuovi percorsi attrae i ragazzi che non frequentavano (per i quali se non esistesse il Progetto Chance, non si immaginerebbe alcun futuro differente da quello stato di esistenza protrattosi per generazioni). Gli ultimi della classe di P. Tavella, in tal senso offre soltanto un ventaglio di testimonianze, riportate con tono aneddottico attraverso un discorso indiretto costante con il Lettore, per il quale si rende ascoltatrice e osservatrice d'esperienze nel tentativo di restituire l'entusiasmo/la difficoltà dei volontari; né eroi, né santi, insegnanti (una missione, la loro, considerando che «gli adolescenti di questi quartieri, sono un'altra etnia», che presuppone la disponibilità a parlare un linguaggio “altro”, fatto di conoscenza, comprensione, complicità, affetto). Scegliendo probabilmente fra mille altri soltanto alcuni episodi/figure, alcuni successi/insuccessi «”Su ventiquattro” dice Cesare”ne abbiamo persi solo sei, quelli che avevano superato l'età dell'obbligo”. Tutti intervengono nel racconto illustrando la sorte di ognuno». Per quanto criticati (avvertiti inutili per soggetti irrecuperabili destinati a far carriera nel mondo della malavita, o concorrenziali ai progetti di sostegno della scuola pubblica), i percorsi dei progetti Chance, almeno non danno per scontato che determinate “sorti” siano obbligate: è questa, in fin dei conti, l'effettiva chance, per qualsiasi giovane individuo e per la Scuola stessa.

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alex
Recensioni: 1/5

Le premesse fanno intendere che le storie narrate sono vere; alla fine si scopre che non è così. Questo libro lo poteva scrivere qualunque napoletano; l'autrice ha sfruttato il nobilissimo operato di Chance solo per trarne un proprio tornaconto.

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Paola Tavella

Paola Tavella, genovese, giornalista e scrittrice, ha lavorato al “Lavoro” e a “il manifesto” e collabora con radio, televisione, agenzie di pubblicità e riviste, fra cui “Noidonne” e “Amica”. Con Livia Turco ha scritto I nuovi italiani. L’immigrazione, i pregiudizi, la convivenza (Mondadori, 2005) e con Alessandra di Pietro, Madri selvagge. Contro la tecnorapina del corpo femminile (Einaudi, 2006). Feltrinelli ha pubblicato Il prigioniero (con Anna Laura Braghetti; 2003), a cui è ispirato il film di Marco Bellocchio Buongiorno, notte (2003), e Gli ultimi della classe: un anno con i ragazzi e i maestri in una scuola di strada a Napoli nel 2007.

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