L' ultima rosa di aprile. Simonetta Cattaneo Vespucci, la Venere di Botticelli

Concordo con una delle recensioni in cui si dice che sembra un tema scritto al liceo. Non ho avuto l'impressione di leggere un romanzo, ma appunto, un racconto dato come compito per casa. A rafforzare questa impressione è in primis il tempo verbale utilizzato in tutto il romanzo: l'uso smodato del passato remoto restituisce proprio l'idea del racconto; inoltre, esso va a sostituire spesso i dialoghi che sono ridotti all'osso e rendono la vicenda quasi piatta, un susseguirsi di azioni poste tutte sullo stesso piano. A rendere ancora di più questa idea i periodi troppo lunghi, costituiti da miriadi di subordinate che presentano appunto azioni diverse poste tutte sullo stesso livello e separate da innumerevoli virgole. A mio parere vi è anche un uso smodato degli epiteti e, non per ultimo, alcune inesattezze: dubito che nel 1400 si utilizzasse l'acqua ragia, che è un derivato del petrolio. I fatti storici che riguardano la famiglia Medici sembrano presi e incollati a caso, senza che vadano ad influire effettivamente sulla trama principale. Magari dal punto di vista della ricostruzione del personaggio c'è stata un'approfondita ricerca storica, ma per quanto riguarda la ricostruzione del contesto, ho percepito molta superficialità.

Romanzo storico su di un personaggio affascinante del Rinascimento, Simonetta Cattaneo Vespucci, vissuta a Firenze nell'epoca d'oro di Lorenzo il Magnifico. Il libro è avvincente e basato su fatti storici correttii, poco credibile però la causa della morte della sfortunata giovane. Nel complesso un buon affresco dell'epoca.

Il breve e scorrevole romanzo ricostruisce magistralmente, in assenza di documenti storici, la figura e la vicenda di Simonetta, la musa di Botticelli. L'autrice partendo dalle poesie a lei dedicate, dalle lettere e specialmente dalle opere pittoriche in cui è raffigurata, ci rende viva la storia del suo arrvivo a Firenze, giovanissima sposa, della sua infelicità coniugale, del favore di Lorenzo il Magnifico e in particolare del suo amore per lo sfortunato Giuliano dè Medici. Lettura molto piacevole.