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La narrazione di uno degli eventi meno conosciuti della Guerra d’Indipendenza Americana: la Spedizione di Penobscot. All’inizio non mi era sembrato un gran che. Un po’ noioso. Una delusione se paragonato ad altri libri dell’autore. Ma ad un certo punto migliora sensibilmente, diventando molto più interessante. Attraverso vari punti di vista, sia dei lealisti che dei ribelli, ci viene narrato lo svolgersi della campagna. I successi e gli errori di entrambe le parti, in modo abbastanza preciso e accattivante. Leggendo viene giustamente data l’idea della superiorità dei britannici come marinai, soldati e artiglieri, contro i problemi in cui già andavano incontro i ribelli americani: non solo truppe inesperte e indisciplinate ma spesso guidate da individui popolari, amabili, ma senza abilità concrete (uno dei più grandi problemi delle democrazie). Si capisce subito che senza l’aiuto degli altri stati europei i ribelli non sarebbero andati lontano. Si coglie facilmente la crescente importanza, già all’epoca, dei fanti di marina dell’esercito americano, gli avi degli attuali e famosi marines. Certo non è perfetto. Come ho già detto, all’inizio la lettura stenta un po’. I numerosi personaggi appaiono semplici, poco approfonditi, soprattutto il protagonista, John Moore, non ha una particolare rilevanza, sembra uno tra i tanti. Molto più importante mi è sembrato l’insegnate ribelle Wadsworth, mentre quello che mi ha colpito di più è stato il generale McLean (tranne per la sua eccesiva arrendevolezza iniziale). Inoltre l’autore usa una terminologia molto tecnica riguardo il mondo navale, rendendo difficile la lettura di certi tratti per chi non è pratico di “gergo marinaresco”. Ciononostante è una bella lettura. Indeciso tra quattro o cinque stelle. Vivamente consigliata P.s. Un particolare elogio all’autore per la solita, accurata e stavolta estesa, nota storica
Un'inglese che scrive della Guerra d'Indipendenza Americana col distacco dello storico e la passione del romanziere. La vicenda è molto coinvolgente e molto ben scritta, suffragata da un rigoroso contesto e svolgimento storico. Viene gettata una nuova luce su alcune figure erroneamente assurte al ruolo di eroi. Consigliato agli amanti dei i racconti bellici.
Sono un grande estimatore di Cornwell e che mi ricordi non mi è mai successo di recensire un suo libro indicando un voto diverso da 5, in questo caso purtroppo devo dire che l'impressione non è altrettanto positiva. La trama, l'ambientazione ed il riferimento storico, originale e da me poco conosciuto, sono comunque interessanti, ma nessuno dei personaggi ha uno spessore comparabile a quello degli altri suoi romanzi, alcuni aspetti e considerazioni sono ridaditi così tante volte nel corso del racconto da far venire il dubbio che il testo non sia stato sufficientemente verificato prima di pubblicarlo, le battaglie tra le due flotte per quanto suggestive sono descritte con una terminologia molto tecnica che ne fa perdere una buona parte di comprensione a chi non è addetto ai lavori. Un libro comunque che leggere non è tempo sprecato, anche se da Cornwell mi aspetto di meglio.
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