Ucraina. La guerra e la storia

Può essere integrato con "Breve storia dell'Ucraina. Dal 1914 all'invasione di Putin" di Massimo Vassallo e "L' Ucraina e Putin tra storia e ideologia" di Andrea Graziosi. Si può leggere anche "Ivan Il'in. Il filosofo del neozarismo di Putin" di Timothy Snyder. Brzezinski da polacco si rendeva conto della pericolosità dell'Impero russo nelle sue manifestazioni storiche. Limitare la sfera d'influenza russa in Europa e le sue proiezioni di potenza nel Mediterraneo sarebbe stato auspicabile. Ma bisognava tenere conto che per il despota Putin scatenare guerre di aggressione per mere ragioni di potenza non è un problema. Nuland aveva cercato di favorire la partecipazione civica e la democrazia in Ucraina, in cui a sua volta Putin già prima del 2014 aveva attuato ingerenze. Di Massimo Introvigne si può leggere ' Pretesti per un'invasione. Il mito dei “colpi di stato americani” in Ucraina. 2 e 3 '. Qualcuno scrive recensioni uguali contro recensioni di 2 libri distinti: si tratta di un BOT o di un filo-Putin umano?

Leggere i commenti con 1 stella lasciano basiti dal grado di ignoranza e di faziosità che esprimono in tutte le lettere banalmente utilizzate. Non sapere cosa era l'Ucraina sovietica, l'Ucraina post sovietica e L'Ucraina americana è veramente desolante, ma sopratutto cosa è successo nel 2014 ad opera di quel demone della Nuland. Leggete Brezinsky nel saggio La grande scacchierà e se siete mediamente intelligenti la vostra faziosità scomparirà in un batter d'occhio. Forse

Libro che cerca consensi tra lettori ostili nei confronti della NATO e della politica estera degli USA, in sintonia con la linea dell'editore e del quotidiano del gruppo. Cardini, che in precedenza si era occupato soprattutto del Medio Evo, non si dichiara anti-fascista, del resto era stato iscritto al MSI ed alla Jeune Europe, organizzazione di estrema destra, che adottava come simbolo la croce celtica ed era ostile nei confronti degli USA. A quanto pare i suoi non sono i valori delle democrazie liberali eredi dell'illuminismo, soprattutto di quello radicale che aveva fatto progredire gli USA ed altri stati soprattutto europei. Pare filorusso al punto da considerare russofobi coloro che si rendono conto dell'imperialismo russo e delle tendenze autoritarie spesso prevalenti a Mosca. L'avversione nei confronti di USA e NATO mina l'obiettività del libro. Anche Mini è spesso in sintonia con la propaganda del regime del Cremlino e pronto a criticare NATO ed occidente. Viene riproposta la tesi propagandistica russa sull'espansione della NATO come violazione di impegni e minaccia per la Russia. Gli impegni erano sui missili NATO che non sarebbero stati schierati in Germania est, impegno rispettato. Dato l'imperialismo di Mosca, con Putin che non riconosce la piena sovranità di Ucraina, Bielorussia, Georgia e Moldavia, l'allargamento della NATO era stata una garanzia di protezione dall'imperialismo russo per stati che erano stati sottomessi da Mosca in passato (Baltici, Polonia, Bulgaria, Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia etc.). Una rivolta popolare europeista aveva fermato la deriva autoritaria di un presidente ucraino che voleva riportare l'Ucraina nella sfera d'influenza e controllo di Mosca. C'erano state votazioni parlamentari e la fuga di un presidente considerato uno smidollato da Putin, che nel 2014 decise di attuare una guerra ibrida, amputare e danneggiare pesantemente l'Ucraina e fornire supporto militare a traditori separatisti nel Donbass.