Tutte le strade conducono a Roma

Un libro molto bello per i temi trattati, tra cui spicca sicuramente il desiderio degli antifascisti di rientrare in Italia e riprendere la lotta per la libertà. Tratteggia con toni realistici, pacati ma ironici la situazione che si trovarono ad affrontare questi coraggiosi che, invece di rimanere in disparte, sentirono molto forte il richiamo della propria nazione e il senso di responsabità civile, nella direzione della lotta, verso chi era rimasto a combattere. E' un documento storico di grande importanza nel descrivere i rapporti all'interno del CLN, l'atteggiamento alla vigilia dell'insurrezionale nazionale, le decisioni che hanno portato allo sciopero generale e infine alla resa dei conti con il fascismo. Il linguaggio è coinciso. La prosa ricca di spunti personali di riflessione dell'autore sugli eventi in cui si trova coinvolto. Non è solo una cronaca del presente. Spesso egli ricorre al flashback e ricorda protagonisti e vicende del passato in cui si è formata la propria coscienza democratica e antifascista. Questo espediente arricchisce la narrazione e ci mostra la complessità dell'animo dell'autore.