Tutte noi abbiamo un Mister Big

Il salto dal titolo alla serie sex and city è stato breve e mi sono chiesta chissà cosa ci sarà scritto, anche perché tanto per inciso ho odiato a morte Mister Big. Ma il libro va oltre le mie immaginazioni e l'aspetto che ho apprezzato di più è stato mostrare la difficoltà di una giovane neolaureata a trovare la sua collocazione lavorativa. Un situazione drammaticamente attuale che la scrittrice dipinge in tutta la sua reale e cruda verità. È facile specchiarsi nella vita di Giulia che cerca di inseguire i suoi sogni e poi è costretta a ripiegare su quello che almeno all'inizio aveva proprio deciso di non intraprendere. Si appassiona nelle attività che svolge e a stento si barcamena a fine mese perché molto spesso si tratta di un lavoro non retribuito. Il libro copre un arco di tempo molto ampio eppure la vita di Giulia oscilla sempre sulle stesse problematiche. È in bilico con la ricerca dell'autonomia nel lavoro, in bilico nella situazione amorose e si sta sempre lì con il fiato sospeso sperando prima o poi di trovarla in equilibrio. A lavoro fa da contrappunto la vita amorosa ed è qui che Giulia appare di nuovo tanto reale da far quasi paura. Giulia così decisa e determinata diventa irragionevole ogni volta che alla sua porta bussa Lorenzo. È lui il Mister Big, quello che a pelle sembra l'uomo giusto, perfetto perché si parla la stessa lingua, ci si capisce senza bisogno di usare parole, l'affiatamento è sublime? Ma la realtà è ben diversa, Lorenzo è un Mister Big solo di fronte agli occhi innamorati di Giulia, ma in verità è imperfetto, irraggiungibile, menefreghista, un uomo che non ama i legami e li rifugge. Da bravo Mister Big va e viene, facendo il buono e il cattivo tempo, pronto a riscappare non appena l'amore getterà ancore più profonde. Tra un ritorno e l'altro, Giulia non se ne sta in attesa ma inizia con grande scetticismo nuove relazioni che però non riescono a soddisfarla pienamente perché con la testa e il cuore ritorna se

Giulia è alla ricerca della sua dimensione ideale. Che non è nulla di diverso da quello che può desiderare una giovane neolaureata come lei: un lavoro che abbia almeno lontanamente a che fare con i suoi studi appena conclusi, e possibilmente retribuito. In tempi di crisi, tuttavia, la meritocrazia sembra un valore lontano, specialmente a Napoli, una città di odio-amore, che non ti dona esattamente quello che vorresti ma che non te la senti di abbandonare mai. Quello di Giulia finisce così per essere un continuo rincorrere l'equilibrio. Una ricerca incalzante e senza tregua, che si riflette perfettamente anche nello stile di scrittura, concreto, rapido e consapevole, dove il passaggio da una fase di vita a un'altra diventa percepibile solo per mezzo di brevi indicazioni. Anche perché, c'è da dire, le fasi di vita, seppur dopo mesi o anni, non cambiano molto l'una dall'altra. Il tempo passa, ma ci si ritrova sempre ed incredibilmente in balìa di quell'andazzo un po' incerto della vita, che oggi ti dona un po' di serenità e domani te ne priva, senza alcun motivo apparente. Accanto alle delusioni sul campo lavorativo, non possono mancare quelle amorose. Più che delusioni, per Giulia diventano delle mature prese di coscienza. Siamo sempre di fronte ad una ragazza consapevole, decisa, che non si lascia travolgere, sebbene la sua vita finisca spesso e volentieri nel vortice del nobile sentimento, specie quando alla porta bussa il suo Lorenzo, il suo Mister Big, prototipo dell'uomo irraggiungibile, che oggi è qui ed è in grado di donare amore, e domani invece è già via, forse su un treno che lo porterà lontano, chissà dove. Ma mai per sempre. Perché un Mister Big che si rispetti torna, e torna più volte, per poi fuggire ancora quando l'amore diventa una trappola. Tutti gli amori che si alternano dopo di lui, tuttavia, hanno il sapore dell'incompletezza. Mentre Lorenzo sarà anche fuggito più volte, ma spiritualmente è stato sempre lì, come una costante nella sua vita.