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Tutta la solitudine che meritate. Viaggio in Islanda - Claudio Giunta,Giovanna Silva - copertina
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Tutta la solitudine che meritate. Viaggio in Islanda
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Tutta la solitudine che meritate. Viaggio in Islanda - Claudio Giunta,Giovanna Silva - copertina

Descrizione


Baciati dalla fortuna (niente neve, poca pioggia) e sfruttando la luce delle lunghissime giornate di maggio, Claudio Giunta ha preso appunti, Giovanna Silva ha scattato le foto, e insieme hanno fatto il giro dell'Islanda, da Reykjavik a Reykjavik, con varie deviazioni fuori dal percorso della Route 1, su strade piuttosto accidentate, per vedere posti che 'sentivano' (a ragione) di dover vedere. Alla fine, sulla carta è rimasto: (1) un certo numero di immagini, più che altro immagini di una solitudine che può apparire sinistra ma che è invece, a starci dentro, addirittura euforizzante: non solo lava, cascate e ghiacciai ma anche centrali elettriche perse in mezzo al niente, cimiteri di campagna, una base della NATO che ha chiuso i battenti e si sta trasformando in un pezzo del paesaggio; (2) la traccia dei colloqui con un numero sorprendentemente alto di persone interessanti (nella geografia umana esiste un indice della 'densità di persone interessanti'? Se esiste, l'Islanda sta in cima alla classifica); (3) un tentativo - anzi più tentativi - di risposta alla domanda: perché mai uno, venuto al mondo venti paralleli più a sud, dovrebbe amare l'Islanda?
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Dettagli

2014
9 aprile 2014
183 p., ill. , Brossura
9788874626090

Valutazioni e recensioni

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voltaire81
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Nuovo travel book della Quodlibet che conferma un progetto editoriale interessante nella collana Humboldt. Un libro che rappresenta un equilibrato mix di diario personale di viaggio, guida con suggerimenti e indirizzi, citazioni letterarie, approfondimenti culturali, racconti in prima persona. Alle parole si aggiungono ricche immagini descrittive di un mondo alieno e lontano: l'Islanda. Fondamentale per chi c'è stato e vuole togliersi una serie di curiosità sul paese, utile per chi vuole avere indicazioni sulle cose da vedere.

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Voce della critica

  Ci sono libri difficili da definire e proprio per questo efficaci. È il caso di questo percorso di parole e immagini sull'Islanda proposto da un italianista e da una fotografa. In effetti si tratta di un libro anfibio, che procede su più confini: tra personale diario di viaggio, di Giunta, saggista dallo stile letterario e osservatore affascinato ma ironico, e perciò convincente, della desolazione islandese: "Non c'è traccia di spirito, solo materia", guida pratica di luoghi reali e anche letterari (Halldór Laxness, W.H. Auden, sir Richard Burton), viaggio visivo in paesaggi senza tempo di cui le fotografie di Giovanna Silva restituiscono sia la bellezza primordiale sia la opprimente solitudine. Il libro non ha nulla di turistico (ma segnala i siti web e i video Youtube che servono) e anzi apparentemente fornisce più motivi per risparmiarsi un viaggio costoso che per intraprenderlo. E invece contiene tutti gli elementi che permettono di individuare il genius loci islandese, lo spirito di una terra e di un popolo situati solo ai confini dell'Europa ma la cui distanza esistenziale invita il viaggiatore a più di una riflessione. Un obiettivo raggiunto sia con il testo che con la fotografia, che interagiscono senza dialogare, proponendo per il libro di viaggio un modello virtuoso di collaborazione. Poiché è possibile parlare di fotografia ma è difficile parlare delle fotografie, i libri fotografici seguono in genere tre strade alternative: quella in cui il testo commenta le immagini, a volte con irritante soggettivismo; quella in cui le due forme espressive restano del tutto separate; quella in cui il testo si limita a fornire informazioni su ciò che si vede. Niente del genere in questo viaggio in Islanda dove ognuno fa (bene) il proprio lavoro: non è facile, anche perché non ci sono alberi, fotografare il vento che, ci spiega Giunta, in Islanda è davvero il "vostro nemico" (non il freddo né il buio); o il rumore "ctonio", nel senso anche di infernale, del sottosuolo vulcanico, oppure il silenzio, che acuisce il senso di solitudine. Allo stesso modo, nessuna descrizione potrebbe restituire le luci e i colori struggenti dell'acqua, della terra, del ghiaccio e dello zolfo, di un luogo spesso conosciuto solo per le eruzioni spettacolari e le piscine bollenti. L'Islanda da scoprire è bellissima ma matrigna: è il luogo dove bello e brutto risultano inestricabili, come nella solitudine.     Gabriele D'Autilia    

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Conosci l'autore

Claudio Giunta

Claudio Giunta è uno specialista di letteratura medioevale. Insegna Letteratura italiana all’università di Trento. Oltre a molti studi scientifici sulla sua disciplina, ha scritto numerosi libri, tra cui ricordiamo: una raccolta di saggi sull’Italia, Una sterminata domenica. Saggi sul paese che amo (Il Mulino 2013); un reportage sull’Islanda, Tutta la solitudine che meritate. Viaggio in Islanda (Quodlibet-Humboldt 2014); un libretto su Matteo Renzi, Essere #matteorenzi (Il Mulino 2015); un romanzo giallo, Mar Bianco (Mondadori 2015); un libro sulla scuola e l’università, E se non fosse la buona battaglia? Sul futuro dell’istruzione umanistica (Il Mulino 2017); Come non scrivere. Consigli ed esempi da seguire, trappole e scemenze...

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