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Adoro Pirandello! Con la sua solita irresistibile ironia mette a nudo le debolezze degli esseri umani. Il racconto si incentra sul tentativo di un padre di dare la figlia in sposa ad un ricco vecchio, ipotizzando che nel giro di tre anni l'uomo sarebbe morto lasciando la figlia ricca e libera di sposare il suo spasimante. Ma gli imprevisti saranno tanti. E alla fine, in ciascuno dei personaggi percepiamo un senso di scontentezza per l'imprevidibiltà degli eventi.
È uno dei primi testi di Pirandello, quando, ancora giovane e con un livello di pessimismo ancora latente, si dilettava a scrivere questa storia, inverosimile per i nostri giorni, ma molto attuale per l'epoca: i vari personaggi ruotano attorno alla figura giovane e fresca di Stellina che porterà il lettore ad addentrarsi in una storia che strapperà, e non poche volte, il sorriso. L'intercalare di termini dialettali siculi fa di questo libro una perla rara che consiglio vivamente a quanti vogliano apprezzare uno scritto non molto conosciuto di uno scrittore siciliano d'eccellenza.
Più che un romanzo "Il turno"si presenta come una lunga novella incentrata sulla sistematica demolizione di quelli che accanto all'onore, ridicolizzato da Pirandello ne "L'esclusa", rappresentano i cardini della società piccolo-borghese cioè la ricchezza - vista come unico parametro per ottenere il successo personale - e la smania di controllare il proprio futuro. Vittime del destino beffardo saranno Marcantonio Ravì ed il giovane Pepè . Il primo, desideroso di entrare nell'alta società, vedrà sfumare ben presto tutti i suoi sogni: il matrimonio combinato tra sua figlia Stellina e don Diego Alcozer, vecchio danaroso, sfumerà ed egli si coprirà di ridicolo di fronte a tutta la città di Siracusa. Il secondo che ambisce a divenire il marito/amante di Stellina si vedrà scavalcato dapprima da don Diego e poi dal'irascibile avvocato Crippa che sposerà Stellina dopo aver fatto annullare il matrimonio con don Diego. Pepè dovrà mestamente aspettare il suo turno che arriverà soltanto quando il Crippa morirà per un colpo apoplettico. Opera geniale nella sua graffiante ironia, da leggere assolutamente.
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