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"Oggi l'archeologia è di moda e (
) basterebbe questa circostanza a rendermi diffidente verso la disciplina": così Bruno d'Agostino prefava trent'anni fa la traduzione italiana del classico manuale di scavo archeologico di Philip Barker (Longanesi). Quanto è avvenuto negli ultimi lustri nel campo della promozione e della valorizzazione del patrimonio archeologico italiano sembra rafforzare l'affermazione dello studioso. La lucida analisi di questo volume va infatti ben al di là di una semplice disamina degli approcci più o meno virtuosi da parte della variegata comunità dei viaggiatori a scopo di intrattenimento a mostre, musei e siti archeologici. L'ampia casistica di riferimento, descritta con riferimenti precisi a luoghi e circostanze, permette all'autore di affrontare a trecentosessanta gradi il panorama dell'offerta, non solo italiana, nel campo, e di presentare un desolante quadro di "archeologia del nulla", che va dalle ricostruzioni di inizio Novecento di Arthur Evans a Cnosso all'attuale "moda delle false mostre-evento", dagli archeopark alle feste dello stilista Valentino nell'area archeologica centrale di Roma, il tutto perché "il turista cerca esperienze speciali, emozioni e sensazioni del tipo più vario, da quelle di carattere estetico a quelle propriamente sessuali. L'importante è che la sua attività turistica si configuri come unica e irripetibile". Siamo così costretti a riscontrare come "l'antico sia prima di tutto una sensazione" e come, ormai, "il monumento non è più importante in sé, per il suo significato storico o come chiave per comprendere la cultura e la società di cui è espressione", ma "per la sua capacità di creare un'atmosfera nella quale possiamo vivere un'esperienza particolare". Il "turismo sensoriale" sembra prendere il sopravvento sull'esperienza conoscitiva e di approfondimento, l'archeologia come "merce che serve a vendere altre merci" assume un rilievo prevalente sulla seriosa disciplina che si pratica sul terreno e in biblioteca con l'unico scopo di arricchire un quadro storico. Non si offrono soluzioni, ma unicamente una rigorosa autopsia di fenomeni fortemente attuali.
Federico Barello
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